«La provincia di Savona ospita quattro pregevoli Riserve Naturali: Adelasia-Isola Gallinara-Isola di Bergeggi-Rio Torsero. Le due meravigliose isole purtroppo non sono percorribili sui loro sentieri panoramici, neanche da piccoli gruppi di visitatori. L’Adelasia è facilmente visitabile, ed è interessante per l’estesa faggeta, per i luoghi delle battaglie napoleoniche, per il Laboratorio di Educazione Ambientale “Cascina Miera”. La “Riserva Naturale Regionale di Rio Torsero” invece in alcuni tratti non è percorribile ed è su questa importante piccola valle della nostra provincia che oggi i Verdi vogliono focalizzare la loro attenzione». Lo afferma il portavoce dei Verdi della provincia di Savona, Gabriello Castellazzi.
«Arturo Issel esordì come scrittore- scienziato nel 1864 con un testo che rivelò le scoperte fatte in una “grotta ossifera” ubicata in Finalmarina (la “Caverna delle Arene Candide”) e nello stesso periodo studiò anche alcuni affioramenti pliocenici scoperti in una piccola valle di Ceriale: il Rio Torsero, che presentava una particolare abbondanza di fossili. Un ricco deposito di resti di molluschi vissuti nel Pleistocene (5 milioni di anni fa) in un ambiente marino che dalla linea di costa scendeva a circa 80 metri di profondità. I fossili del Rio Torsero sono presenti in due livelli principali: quello inferiore, costituito da marne grigio-azzurre e quello superiore con arenarie a grana fine, meno fossilifere. Si può ipotizzare che in un grande arco di tempo vi siano stati dei periodi di relativa calma, favorevoli alla proliferazione di specie, intervallati da periodi turbolenti meno vitali che hanno ricoperto i sedimenti più antichi. Purtroppo nel passato questo ricco patrimonio di fossili, che testimonia le fasi evolutive del ponente savonese, è stato ampiamente saccheggiato. Ma fortunatamente l’abbondanza dei materiali ha consentito di realizzare spazi espositivi molto interessanti nel “Museo Paleontologico Silvio Lai” di Peagna. In questo piccolo ma importante museo sono presenti i resti di 165 specie di gasteropodi, per un totale di 700 esemplari, a cui si aggiungono 304 esemplari di 61 specie di bivalvi. Vi sono, inoltre, due specie di coralli, un dente di squalo e un osso timpanico di cetaceo. L’atlante del museo è composto da 226 schede facilmente consultabili. Il “Museo Silvio Lai” descrive quindi in modo completo i valori della “Riserva Naturale del Rio Torsero” istituita nel 1985 e gestita dal Comune di Ceriale in collaborazione con la Regione Liguria. Sotto il profilo geografico-geologico il Rio Torsero è un piccolo corso d’acqua che nasce da una sorgente situata alla sommità di Poggio Ceresa (700m. s.l.m.) e solo nella parte finale l’incisione del rio ha portato alla luce le formazioni plioceniche. Purtroppo oggi tutta l’area del Torsero è caratterizzata da ingenti fenomeni di dissesto idrogeologico legati all’evoluzione spontanea dell’ambiente sul quale, però, il fattore umano ha operato ulteriori compromissioni degli equilibri esistenti. Oltre all’erosione, generata dalle acque di scorrimento, il denudamento delle scarpate ha provocato il crollo di massi che ostruiscono l’alveo in più punti. Alluvioni recenti hanno aggravato il dissesto della “Riserva” accentuando una serie di fattori negativi che impediscono l’apertura completa del sito ai visitatori. Il turismo culturale-ambientale è una risorsa importante e tutte le “Aree Protette” savonesi rivestono un ruolo strategico. Si spera quindi che una fattiva collaborazione tra Regione Liguria e Comune di Ceriale riesca a rendere operativi i finanziamenti europei disponibili nei FESR (Fondi Europei di Sviluppo Regionale)2014-2020», conclude Castellazzi.
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