I dettagli dell’operazione
La Spezia. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di La Spezia, coordinato dalla Procura della Repubblica spezzina (P.m. Dr. Monteverde) sta eseguendo complessivamente 11 misure cautelari personali, di cui 4 in carcere e 7 ai domiciliari, a seguito di una complessa indagine di polizia giudiziaria condotta nell’ambito della sanità della città del Golfo.
Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. presso il Tribunale della Spezia (Dott. De Bellis), si sono rese necessarie per interrompere la continua attività criminosa, di cui si sono avuti riscontri fino a pochi giorni fa su gare in corso di svolgimento, nonché per impedire l’inquinamento di fondamentali elementi probatori
Le misure più gravi riguardano un dirigente apicale dell’A.S.L. n. 5 “Spezzino”, M.B. di anni 49, residente a Catania e due dirigenti ed un rappresentante di zona di una società multinazionale, leader nella produzione e commercializzazione di strumentazione ospedaliera, D.A. di anni 69 di Gaggiano (MI), G.C. di anni 60 di Monza, E.F. di anni 62 di Genova.
Al dirigente A.S.L. sono contestati i reati di corruzione, concussione, turbativa d’asta, rivelazione del segreto d’ufficio e falso in atto pubblico, mentre ai rappresentanti della multinazionale i reati di corruzione e turbativa d’asta. Gli arresti domiciliari sono stati notificati ad una serie di soggetti che, a vario titolo, sono intervenuti nella turbativa delle aste, in alcuni casi concorrendo nel reato di corruzione.
Si tratta di 2 imprenditori spezzini, L.M. di anni 66 e R.M. di anni 48, un imprenditore catanese A.S.D’A. e altri 4 professionisti e tecnici, M.S. di anni 58 di Vezzano Ligure (SP), A.C. di anni 61 di Bolano (SP), C.P. di anni 60 di Pizzighettone (CR) e A.P. di anni 74 di Beverino (SP), quest’ultimo già condannato nel novembre del 2017 ad anni 7 e mesi 6 con interdizione perpetua dai pubblici uffici per delitti contro la P.A. nell’ambito di altro procedimento.
Le indagini, iniziate nel maggio dello scorso anno, sono state condotte attraverso attività tecniche di ascolto, appostamenti, pedinamenti ed acquisizioni documentali ed hanno, finora, permesso di accertare le seguenti fattispecie di reato: 1. più atti concussivi posti in essere dal dirigente A.S.L., il quale abusando della sua posizione di Direttore dei Lavori o di Responsabile Unico del Procedimento in diversi appalti pubblici (quindi rivestendo la qualifica di Pubblico Ufficiale) ha costretto gli appaltatori, dietro minaccia di ritardare i pagamenti, ovvero di procedere a contestazioni sui lavori, ad avvalersi per le forniture e subappalti di imprenditori “amici”, i quali, a loro volta, hanno ricambiato il pubblico ufficiale con regalie e somme di denaro; 2. la turbativa della gara nell’assegnazione di un appalto a livello regionale per forniture di attrezzature e strumentazioni ospedaliere (apparecchi per anestesia ed altro) alle AA.SS.LL. liguri, gara il cui esito è stato pilotato dal citato dirigente, nella veste di commissario di gara, a favore della multinazionale oggetto delle indagini. In particolare, la gara è stata truccata manomettendo fraudolentemente la formula di una tabella in formato excel esplicativa dell’attribuzione del punteggio tecnico all’offerta della predetta multinazionale; 3. corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Il pubblico ufficiale infedele, come prezzo della propria attività illecita, riceveva denaro, promesse di denaro ed altre utilità dai dirigenti della multinazionale; 4. la turbativa di tre gare svolte dall’ASL 5 “Spezzino” per un incarico di certificazione energetica, per un incarico professionale per la ricognizione ed aggiornamento catastale degli immobili dell’ASL e per la fornitura di attrezzature elettromedicali (lavaendoscopi).
Nei primi due casi, il pubblico funzionario, al fine di favorire un imprenditore amico, chiedeva ai concorrenti di non presentare alcuna offerta; nel terzo caso il pubblico funzionario (membro della commissione aggiudicatrice), al fine di favorire una ditta amica, confezionava un bando “su misura”, suggeriva come presentare l’offerta al fine di garantirne l’aggiudicazione e, infine, chiedeva alla stessa ditta di suggerire i punteggi da dare alle altre concorrenti; 5. la turbativa in una gara svolta dall’ASL di Massa per l’emissione dei titoli di efficienza energetica; 6. la falsificazione di un verbale di gara (e quindi di un atto pubblico) con riferimento ad una gara svolta presso l’ASL di Massa per la costruzione del palazzetto dello sport.
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