Genova. Nel primo bimestre del 2020 il porto di Genova ha fatto registrare un calo dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ad incidere sulla riduzione dei traffici sarebbero già i primi segnali della crisi coronavirus che, soprattutto dal mese di febbraio, hanno iniziato a farsi sentire sull’economia portuale italiana e non solo.
Anche se in maniera piuttosto disomogenea. Il settore dei contenitori, infatti, anche nel secondo mese del 2020 aveva fatto registrare un aumento del 9,5% (con un +24.706 TEU) rispetto allo stesso periodo del 2019 (+7,6% nel bimestre), in controtendenza rispetto alle merci convenzionali che a febbraio avevano invece segnato un calo dello 0,7%, anche se nel bimestre si era comunque registrato un +1,2%. A segnare il passo soprattutto i traffici specializzati (-34,2% nel bimestre), controbilanciati però dal trend positivo traffico Ro/Ro (+4,6% a livello mensile, 3,5% nel bimestre). Cala invece il traffico rinfuse: -35,8% le solide, nonostante l’inversione di tendenza a febbraio (+10,8%), -6,4% gli olii minerali e -25,6% le altre rinfuse liquide, trascinate dalla diminuzione degli arrivi di prodotti petroliferi per effetto del calo di consumi dovuto sicuramente ai primi segnali della crisi. Un notevole aumento e record per questo periodo da 5 anni a questa parte per la movimentazione passeggeri: il mese di febbraio 2020 il porto di Genova ha segnato un +21% in questo settore, vedendo passare qualcosa come 191.733 persone fra traghetti e crociere.
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