Aria e colori d’autunno si respirano in Liguria, dove inizia la stagione d’oro delle eccellenze locali, con la battitura delle olive in vista dell’olio nuovo, la fine della vendemmia con il mosto nei tini che profuma le cantine, la raccolta dei funghi e, quest’anno, delle castagne che animano sagre e feste da levante a ponente.
Nella nostra regione l’autunno 2018 segna una netta inversione di tendenza rispetto alle delusioni dello scorso anno per molte produzioni, che non hanno subito la siccità dell’estate precedente e hanno avuto modo di svilupparsi grazie alle piogge che hanno idratato il terreno e reso le piante più sane. La vendemmia, iniziata a settembre fa prevedere un aumento della produzione di vino rispetto al 2017, dove si sono prodotti 76mila hl di vinoe, parola degli agricoltori, sarà un’annata da ricordare qualitativamente parlando. Non hanno causato danni al settore le violenti piogge e le improvvise grandinate del mese di settembre, che hanno fatto invece temere per un’altra grande produzione ligure: l’olio. Lo scorso anno in Liguria si sono raccolti circa 218mila quintali di olive e prodotto 30mila quintali di olio: l’annata 2018 si prevede, nonostante tutto, migliore in quantità e qualità di quella precedente a giudicare dai frutti che si presentano sani e rigogliosi. Sarà quindi possibile per l’olio extravergine ligure, farsi ancora più strada nel mercato sia nazionale che estero.
Non mancano quest’anno i frutti spontanei dei nostri boschi, i funghi, che gli appassionati possono trovare in abbondanza in tutta la regione grazie alle precipitazioni estive che hanno creato l’ambiente ideale per la loro nascita. Nei mesi di ottobre e novembre si moltiplicano sagre e feste dedicate a questa prelibatezza che quest’anno torna accompagnata dall’atro grande simbolo dell’autunno, la castagna che, dopo aver rischiato la scomparsa a causa dell’attacco del cinipide galligeno del castagno (vespina cinese), è tornata a riempire i castagneti liguri e nazionali. A livello nazionale si stima per il frutto amato da grandi e piccini, un raccolto superiore a 30 milioni di chili, in aumento dell’80% rispetto a cinque anni fa.
“Olio e vino – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa – sono due prodotti cardine della Liguria, dal grande valore economico per le nostre aziende, le quali coltivano su un terreno non tra i più facili d’Italia. Sono due grandi eccellenze che portano sul mercato il vero sapore del nostro territorio e rappresentano un tassello importante dell’economia agricola ligure. Sono dedicate a questi ori autunnali sagre e feste, che ne salutano la produzione e che attirano ogni anno turisti da ogni parte del mondo, mentre in ogni piccolo borgo si riscoprono le antiche ricette tipiche del territorio preparate con i funghi o con le castagne, quest’ultime gustate come caldarroste o essiccate nei tecci, mentre con la loro pregiata farina si prepara il locale castagnaccio e le tagliatelle da condire con sughi di noci, funghi e con l’intramontabile pesto alla genovese. È una grande vittoria avere di nuovo a disposizione la castagna italiana, ma resta ancora alto il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Turchia, Spagna, dal Portogallo e dalla Grecia. Servono più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori. E se il consumatore vuole cucinare a casa propria questa leccornia autunnale meglio frequentare i mercati degli agricoltori di Campagna Amica Liguria, dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne.”
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