Sono stati 27, nel 2017, le aggressioni a autisti o verificatori dei titoli di viaggio sui mezzi Amt
Un sistema di videosorveglianza su bus per garantire la sicurezza, con la trasmissione delle immagini in tempo reale alla centrale operativa per segnalare subito episodi di criminalità. Una sperimentazione di questa nuova tecnologia, proposta da Leonardo (ex Finmeccanica), che aggiorna il sistema di monitoraggio SiMon già installato sui bus Amt, scatta in questi giorni su un mezzo dell’azienda di trasporto pubblico genovese. «Si tratta di un test sulla fattibilità economica e pratica dell’adozione del sistema – spiega Marco Beltrami, amministratore di Amt – cerchiamo di capire quanto possa costare di personale e telefonia, ma anche se la rete di trasmissione consenta una copertura adeguata. Se la sperimentazione andrà bene potremo ampliare il test a più mezzi già predisposti, che sono 79″. “L’obiettivo è dotare gli utenti e i lavoratori di un servizio di trasporto più sicuro – dice il vicesindaco e assessore alla Mobilità Stefano Balleari – questa tecnologia è già operativa con successo a Buenos Aires».
Sono stati 27, nel 2017, le aggressione a autisti o verificatori dei titoli di viaggio sui mezzi Amt. Una cifra che comprende sia le aggressioni vere e proprie sia i contatti fisici, come spintoni o schiaffi e che non tiene conto invece di eventuali casi di violenza nei confronti dei passeggeri. La quota annuale di aggressioni ad autisti e “controllori” sui bus nel 2017 è stata più alta rispetto a quella registrata nel 2016, quando erano state 20 e nel 2015 23 ma più bassa rispetto alle 33 aggressioni del 2014.
Ma ai sindacati le telecamere real time non piacciono e dicono: «La sorveglianza via telecamere esiste già, con registrazioni fino a 72 ore, inoltre abbiamo raggiunto recentemente un accordo con il garante della privacy per installare sistemi cosiddetti ‘road scan’, che possano registrare internamente ed esternamente al bus su input del conducente, qui si tratta di inviare registrazioni in tempo reale alla centrale operativa, ma quante persone bisognerebbe assumere per controllare contemporaneamente tutte le linee?».
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