Dal tribunale di Savona è arrivata la conferma: il sindaco Marco Melgrati resta sospeso per effetto della legge Severino. Lo ha deciso il collegio presieduto da Luigi Acquarone. Lo scorso 19 luglio era stata già respinta la richiesta di sospensiva avanzata da Melgrati, assistito dal legale albenganese Franco Vazio, che aveva sollevato dubbi sulla legittimità della norma. Di diverso avviso, però, il collegio del tribunale di Savona, secondo il quale «la legge Severino è già stata sottoposta al vaglio di legittimità costituzionale».
Una doccia fredda per il primo cittadino che, al suo terzo mandato, è costretto a restare lontano dal “Palazzo”. Lui non si scompone ed è più agguerrito che mai: «Il sindaco di Alassio c’è e si chiama Marco Melgrati, eletto dai cittadini – scrive sui social – Quello che non si capisce è perché il tribunale di Savona si comporta diversamente da altri quattro tribunali che hanno revocato la sospensiva ad altrettanti sindaci in quattro diverse regioni d’Italia».
Melgrati torna anche sul caso “rimborsopoli”. «Il reato di peculato non si può contestare non è dimostrato il dolo – afferma – quando ero consigliere in Regione io, come altri colleghi, rispettavamo quanto dicevano segretari e funzionari».
Sia per il ricorso rigettato che per la sentenza di condanna a 2 anni e 11 mesi Marco Melgrati ha già annunciato di fare volere fare ricorso in appello.
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