Alassio. Si mette male per il Comune di Alassio che dall’autunno scorso ha lavorato per l’affidamento in house providing della gestione della raccolta dei rifiuti. Il Tar, il tribunale amministrativo regionale della Liguria, ha accolto il ricorso dell’Ati «Alassio Ambiente», attuale gestore del servizio, che ha chiesto e ottenuto la sospensione del passaggio del servizio alla «Sat Spa» di Vado Ligure. Lo scrive La Stampa oggi in edicola.
A settembre si entrerà nel merito del verdetto, ma nel frattempo l’atteso switch, previsto per Ferragosto, slitterà di qualche mese e Alassio Ambiente continuerà ad operare in città. «Sono sorpreso su come i giudici del Tar abbiano emesso con grande celerità un provvedimento del genere – commenta abbottonato il vice sindaco Angelo Galtieri che ha affrontato il problema in un incontro con l’assessore agli Affari legali Franca Giannotta – Indubbiamente si tratta di una sentenza che, inevitabilmente, comporterà qualche problema nel passaggio da vecchia a nuova società – aggiunge con tanto amaro in bocca – Attendiamo che si entri nel merito della vicenda il prossimo mese». L’ex assessore all’Ambiente Angelo Vinai, in più circostanze, aveva sollevato dubbi sulla decisione dell’Amministrazione di voler iniziare una gestione in house del servizio. Proprio in questi giorni è arrivata la doccia fredda dopo il ricorso di Alassio Ambiente, l’Ati costituita da Ecoin, Ecoseib e Icos che dal 2013 (in proroga poi dal 2015) si occupa della raccolta dei rifiuti ad Alassio. Il ricorso è stato presentato contro il Comune di Alassio, il consiglio comunale dello stesso ente pubblico e nei confronti della Sat, Servizi Ambientali Territoriali, nonché nei confronti dei Comuni di Vado Ligure e di Varazze. In sostanza è stato richiesto e accolto dai giudici del Tar l’annullamento, «previa sospensione dell’efficacia» delle delibere di giunta e del consiglio di acquisizione delle quote Sat per l’affidamento in «house providing» del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Già nel consiglio del 29 aprile scorso i consiglieri di minoranza avevano ribadito le loro perplessità sulle prospettive circa la futura gestione dei servizi ambientali. Ora, come una doccia fredda, è arrivato a sorpresa il verdetto del Tribunale amministrativo con una battuta d’arresto di una pratica che si era conclusa tre mesi fa con l’acquisto di 33.500 azioni della Sat per un importo di 49.915 euro, somma incassata da Albenga per la partecipazione in Sca. Gli accordi con Sat prevedevano l’eliminazione dell’anomalia rappresentata dai costi di discarica sostenuti separatamente dall’ente e comprende lo sfalcio delle strade collinari, ma tutto è sospeso in attesa di entrare nel merito.
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