Villanova d’Albenga. Sul terremoto che interessa la Piaggio è intervenuto Luigi De Vincenzi, vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere regionale Pd, sulla questione Piaggio Aerospace: «Sono sbigottito della piega che ha preso, nelle ultime ore, la vicenda di Piaggio Aerospace. Sbigottito, incredulo e preoccupato. Sbigottito della scelta unilaterale dell’azienda che, a 48 ore dall’incontro al MISE dove tutte le parti si son dette concordi nel proseguire le trattative in maniera condivisa e in un orizzonte il più possibile positivo, ha chiesto l’amministrazione straordinaria. Incredulo per la debolezza del Governo che nella migliore delle ipotesi si è rivelato impotente e nella peggiore incapace di tenere in mano le redini di una questione che coinvolge un’eccellenza industriale e tecnologica italiana, cardine del tessuto economico della Provincia di Savona e della Liguria. Preoccupato per i 1100 lavoratori di Piaggio Aerospace, per quelli della Laerth di Albenga e dell’indotto che da oggi hanno davanti un percorso ad ostacoli e un futuro incerto. E la mia preoccupazione, insieme a quella del Gruppo PD in Consiglio regionale, dei nostri parlamentari di questa e della scorsa legislatura, dei nostri sindaci del territorio e dell’ex Ministro della Difesa sen. Roberta Pinotti, non è di ieri, né di settimana scorsa quando compatti si era deciso di andare a Roma, né di qualche mese fa quando abbiamo formulato un ordine del giorno, subito condiviso dalla maggioranza ma non dal M5S, a difesa di Piaggio e a salvaguardia dei posti di lavoro, e neanche di 8/9 mesi fa quando l’allora ministro Pinotti si era adoperata per garantire la commessa di 766 milioni per l’acquisto dei droni P2HH, poi disconosciuta dall’attuale Governo. Per questo, lunedì sarò convintamente alla manifestazione a Savona, al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie, come sempre. Il vizio della concretezza che mi caratterizza, e che nelle litanie della politica non sempre è una virtù, mi fa ricordare che, fino al 4 marzo, qualcuno diceva che era facilissimo risolvere il problema di Piaggio Aerospace, come tanti altri del resto. Ad onor del vero, bisogna dire che il problema lo hanno risolto stando seduti, silenziosi, sulla riva del fiume, a guardare».
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