Loano. Con un’ordinanza emessa l’8 novembre scorso, l’Amministrazione Comunale di Loano, ha disposto la chiusura della passeggiata a mare di ponente tra i Bagni Marisa ed i Bagni Beatrice.
Nonostante l’accesso sia stato transennato alle due estremità del tratto interdetto e siano stati affissi espliciti cartelli di divieto di transito, nelle ultime settimane molte sono state le persone che hanno deliberatamente ignorato il divieto. Questo, sebbene sulla sede stradale di lungomare Marconi sia stato allestito un apposito passaggio ad uso esclusivo dei pedoni.
Alla luce di questa situazione, il comandante della polizia municipale di Loano, Gianluigi Soro, ha dato ordine agli agenti di sanzionare ogni persona che sarà sorpresa a camminare sul tratto di passeggiata chiuso ai pedoni.
“Abbiamo deciso di chiudere al transito pedonale la passeggiata – spiega il comandante Soro – in quanto la perizia tecnica affermava esplicitamente che la soletta versa in una condizione di degrado tale da costituire un potenziale pericolo per quanti vi camminano sopra. Il comportamento di chi, in queste settimane, ha scentemente violato il divieto continuando a percorrere la passeggiata a piedi o addirittura in bicicletta o con passeggini, mi lascia esterrefatto. Una volta emessa l’ordinanza, gli uffici del Comune di Loano si sono mobilitati per adottare tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza di ciascun utente della strada e a ridurre al minimo i disagi. Nonostante questo lavoro in tantissimi hanno volontariamente aggirato le transenne o addirittura tagliato i nastri per poter passare. Un’attività che, tra l’altro, costringe le pattuglie ad interventi quasi quotidiani per il ripristino delle barriere”.
Una situazione che ora non sarà più tollerata: “In una sola mattinata sono stati elevati quattro verbali da 42 euro ciascuno. E questa sarà la sanzione che d’ora in poi dovranno pagare tutti coloro i quali verranno sorpresi a camminare sulla passeggiata di ponente. Speriamo che tale misura possa ‘invogliare’ le persone a rispettare con maggiore attenzione quei divieti emessi a tutela della loro stessa incolumità”.
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