Alassio. Tutto esaurito e persone in piedi in fondo all’Auditorium Baldassarre della Biblioteca Deaglio di Alassio. L’occasione il secondo appuntamento della rassegna Alassio 100 Libri che ha avuto ospite Lia Levi, un nome caro agli alassini, anche se come lei stessa ha dichiarato, in comune sia con Carlo, sia con Primo ha solo il cognome è la fede religiosa.
Classe 1931, Lia ha anche vissuto l’esperienza dei lager, un’esperienza che inevitabilmente ne ha segnato l’esistenza e che ha saputo trasportare nelle pagine del suo romanzo.
Genova. Una famiglia ebraica negli anni delle leggi razziali. Un figlio genio mancato, una madre delusa e rancorosa, un padre saggio ma non abbastanza determinato, un nonno bizzarro, zii incombenti, cugini che scompaiono e riappaiono.
Una vicenda di disperazione e coraggio realmente accaduta, ma completamente reinventata, che attraverso il filtro delle misteriose pieghe dell’anima ci riporta a un tragico recente passato.
Puntuale il saluto della consigliera incaricata alla cultura, Paola Cassarino, con cui si è aperto l’incontro.
Ottimo come sempre il Prof. Franco Gallea che, nel presentare l’autrice e il libro, è riuscito a ricostruire storicamente lo scenario in cui si muovono i protagonisti del romanzo.
Il prossimo appuntamento con i finalisti del premio letterario Alassio 100 libri sarà con Roberto Alajmo e il suo “L’estate del ‘78” sabato 14 luglio sempre presso l’Auditorium Roberto Baldassarre della Biblioteca Civica “R.Deaglio” di Alassio alle ore 21,30.
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