Imperia. Il potenziamento dei dispositivi di controllo del territorio disposti dal Questore di Imperia, il dott. Capocasa, continua a produrre risultati, in special modo nell’ambito del contrasto alla commissione dei reati predatori.
Grazie all’impiego di pattuglie in abiti civili, infatti, è stato possibile identificare ed intercettare alcune giovani rom, di varie nazionalità, che si aggiravano tra le vie del centro cittadino intente a mettere a segno i loro “colpi”.
A vederle sembravano turiste qualsiasi, ben vestite e truccate.
Giovani adolescenti che, al pari delle coetanee, vestono abiti alla moda, girano con smartphone hi-tech e calzano sneakers trendy: in alcuni casi sembrano quasi delle modelle. Ed invece si tratta di ladre nomadi, con al seguito sempre delle carte plastificate a mo’ di lastra (costruite artigianalmente ed utilizzate per far scattare le serrature delle porte di accesso alle abitazioni) e spesso di cacciaviti nascosti nei reggiseni
Approfittando della disattenzione di turisti, cittadini a passeggio per le vie del centro o residenti che hanno lasciato le loro abitazioni per qualche giorno di vacanza, le malintenzionate hanno pensato bene di andare a caccia di potenziali prede.
La strategia ed il modus operandi, però, è diversa dal solito. Cercano, infatti, di confondersi e di passare inosservate, nel tentativo di eludere i controlli da parte delle Forze di Polizia.
Numerosi gli episodi accertati dai poliziotti della Squadra Mobile, che – oltre ad implementare i servizi in funzione di prevenzione sul territorio – hanno condotto mirate ed efficaci iniziative investigative grazie alle quali molti episodi delittuosi sono stati risolti con l’individuazione e la denuncia delle giovani autrici.
Il 19 luglio, due ragazze, rispettivamente di 26 e 17 anni, entrambe con numerosi precedenti per reati predatori (soprattutto furti in appartamento), sono state fermate mentre insieme stavano aggirandosi con fare sospetto all’interno di un condominio nei pressi di piazza Dante. La minorenne – perquisita da personale delle Volanti – aveva nel reggiseno un cacciavite evidentemente pronto ad essere utilizzato per scassinare le porte di accesso alle abitazioni. La stessa veniva denunciata in relazione all’ingiustificato possesso del cacciavite mentre alla maggiorenne, in ragione del suo “curriculum” criminale, veniva notificato il foglio di via obbligatorio dal Comune di Imperia per tre anni, emesso dal Questore di Imperia.
La diciassettenne, all’esito di una serrata e rapida indagine condotta dalla Squadra Mobile, si è rivelata essere responsabile, insieme ad un’altra giovane rom di anni 21, di numerosi furti, tentati o consumati, posti in essere la settimana scorsa da Porto Maurizio fino ad Oneglia.
Il primo episodio, di martedì 21 agosto, si riferisce ad un furto in un appartamento nei pressi della Questura, in cui era stata divelto la porta d’ingresso, l’intera casa era stata messa a soqquadro e, mediante l’utilizzo di una smerigliatrice e uno scalpello, erano state tagliate le ante di un armadio a muro e forzata la cassaforte incassata nel muro stesso, dalla quale erano stati asportati orologi di ingente valore. La smerigliatrice era stata abbandonata sul posto; l’intuito dei poliziotti – che hanno notato come si trattasse di un attrezzo praticamente nuovo e che pertanto probabilmente era stato appena acquistato nei paraggi – ha consentito di individuare il venditore ed il momento dell’acquisto, nonché telecamere che riprendessero l’acquirente, poi individuata nella 17enne, accompagnata dalla sua complice, che la attendeva fuori dal negozio.
Le due giovani ladre avevano colpito anche venerdì 24 agosto, in rapida successione, due appartamenti in zona “ospedale”; dopo un primo tentativo fallito, poiché la vittima aveva aperto la porta e si era trovata di fronte le due giovani, datesi alla fuga, le stesse sono entrate, poco dopo, in un altro condominio, vicino al precedente, riuscendo ad introdursi in casa di un’anziana e ad asportare denaro e oggetti preziosi.
L’anziana donna se l’è viste passare davanti nel corridoio di casa; le giovani, vistesi scoperte, l’hanno chiusa dentro – utilizzando le chiavi rubate dentro l’appartamento – e sono fuggite.
Il lavoro degli investigatori ha consentito di individuare le autrici dei fatti e di scoprire che poco prima avevano anche cercato di entrare, senza riuscirci, in altri appartamenti della zona, venendo riprese da alcune telecamere di sorveglianza.
Negli ultimi tre giorni, infine, altre 4 giovani rom sono state intercettate dagli agenti in borghese della Squadra Mobile mentre erano pronte a “colpire”.
Nel tardo pomeriggio di lunedì 27 agosto, ad Oneglia, nei pressi di piazza Dante, una 19enne, accompagnata addirittura da una minore di anni 13 – quindi non imputabile – è stata notata aggirarsi con fare sospetto, con la giovanissima complice, dentro alcuni portoni; mentre le due ragazze venivano condotte in Questura per i necessari accertamenti, lasciavano cadere sull’autovettura di servizio le “solite” carte plastificate e dal controllo nelle banche dati in uso alle forze di polizia la 19enne risultava gravata da moltissimi precedenti specifici, per cui veniva colpita dal foglio di via obbligatorio, emesso dal Questore di Imperia, con la diffida da far ritorno in questo capoluogo per i prossimi tre anni.
Da ultimo, nella giornata di ieri, ancora una volta nei pressi del centro di Oneglia, altre due giovani rom – entrambe minorenni – venivano colte nell’intento di perpetrare un furto, stavolta, oltre che con le schede plastificate, anche con dei cacciaviti che tenevano occultati sempre nei reggiseni.
Una delle due – all’evidente fine di sottrarsi a provvedimenti sanzionatori – dichiarava di avere 13 anni; tuttavia, gli accertamenti effettuati consentivano di verificare che la stessa, in occasione di uno dei furti per i quali era già stata di recente (nel luglio scorso) denunciata – avendo, così come la sua correa, numerosi precedenti specifici in materia di reati predatori – era stata sottoposta alla radiografia del polso, dalla quale era emersa un’età reale di circa 17 anni.
La minore è stata denunciata per false attestazioni circa la propria identità e, come la sua “amica”, anche per aver portato, senza giustificato motivo, fuori dalla propria abitazione, i cacciaviti che avrebbero usato per scassinare le porte di ingresso alle abitazioni. In ogni caso, oltre alle denunce ed ai fogli di via, le minorenni sono state affidate ai Servizi Sociali del Comune, come prescritto dalla legge, e collocate in idonee strutture. Proseguiranno senza tregua, in questi giorni, specifici e mirati servizi finalizzati a contrastare la piaga dei reati predatori, che nei mesi estivi – con le case lasciate incustodite dai cittadini che vanno in vacanza – è ancor più avvertita.
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