Nella città della fionda non c’è spazio per questo gioco
Albenga. Fionda viene esclusa dal Palio di Albenga, città delle torri e della fionda! È una decisione clamorosa che, anche se non è stata ancora ufficializzata dagli organizzatori della manifestazione clou dell’estate albenganese, circola da tempo e ha provocato l’inevitabile reazione dei monelli dei vicoli. “ fionda dà fastidio e così deve essere – commentano con una sonora risata i fieui di caruggi – altrimenti che fionda sarebbe! Sapevamo tutto da tempo grazie a “Radio Vicoli” che difficilmente sbaglia. Confessiomo tuttavia di essere rimasti davvero stupiti e delusi da una decisione che ci appare autolesionistica.
Tra l’altro nessuno dei responsabili dell’evento si è mai preoccupato di informarci, con una brutta mancanza di rispetto, se non altro per evitarci programmi ed impegni. Avevamo infatti avviato la partecipazione al Palio dei Campioni mondiali di tiro alla fionda, preparato nuovi bersagli e – per la prima volta- avremmo schierato un gruppo di Tamburini della fionda. Forse meritavamo un po’ più di attenzione anche per quello che in questi anni abbiamo dato, sempre gratuitamente, al Palio.” Sull’ironia abituale dei fieui sembra prevalere l’amarezza per quello che ritengono uno sgarbo nei loro confronti : “Da tempo ci era noto che “qualcuno” premeva per l’uscita del tiro con la fionda dal Palio. Il pretesto probabilmente è che nel Medio Evo non esisteva la fionda. Ma è solo un pretesto. fionda è uno degli oggetti più antichi, basta pensare a Davide e Golia o ai frombolieri di epoca romana. La fionda nel Medio Evo esisteva eccome! Tanto è vero che importanti città medioevali hanno inserito questo gioco nei loro Palii. Certo in quell’epoca aveva una forma diversa perché non era stata ancora scoperta la gomma e di conseguenza l’elastico. Come gli archi del Medio Evo erano differenti, anche per materiali, da quelli usati dagli arceri del palio ingauno. Allo stesso modo non esistevano nel Medio Evo le scarpe da ginnastica o antinfortunistiche utilizzate dai tiratori alla fune. Per non parlare dell’energia elettrica, dei microfoni, delle balle di paglia avvolte nel cellophane, delle stoviglie di plastica, della musica moderna e di tante altre cose di uso consentito nel Palio albenganese. Ma solo l’elastico della fionda ha attirato l’attenzione davvero scrupolosa di chi deve sovrintendere all’autenticità storica. Ce ne faremo comunque una ragione senza troppi problemi.” cacciata della fionda dal Palio non viene ritenuta utile alla città: “ Come Albenganesi riteniamo la decisione una scelta davvero stolta e insipiente. Un “brand” (per usare un termine poco … medioevale) come quello della fionda, che si è affermato a livello nazionale con forte rilevanza e straordinaria rapidità, amato e richiesto da molte città anche limitrofe, escluso da una manifestazione cittadina importante senza un motivo davvero valido. Chi arriva ad Albenga è accolto dal cartello “Benvenuti ad Albenga città delle torri e della fionda” e da due monumenti dedicati al tirapietre dei fieui di caruggi e gli organizzatori del Palio cosa fanno? Cacciano la fionda !!!” Non può mancare a questo punto una fiondata ironica, ma nello stesso tempo amara: “Sappiamo benissimo che i fieui di caruggi non sono simpatici a tutti, siamo perfettamente consapevoli che alcuni (pochi per fortuna) sorridono davanti e parlano male dietro. E’ normale: chi fa qualcosa dà sempre fastidio a qualcuno, specialmente a chi non fa nulla e ha molto tempo per criticare. Soprattutto sappiamo di essere informali, vanitosi, permalosi, invadenti … ma può esserci consentito. Siamo tutti piuttosto avanti negli anni e per questo dobbiamo realizzare i progetti che abbiamo in mente in fretta e a volte senza troppi riguardi. E’ dovuto all’età, una sria attenuante. Come dice il nostro amico Giorgio Conte in una sua bellissima canzone, dobbiamo agire “prima che scada il tempo”! Sappiamo anche però che molti ci amano e ci seguono e che in questi anni, che magari un giorno saranno ricordati e rimpianti come “gli anni della fionda”, ci hanno permesso di donare decine di migliaia di euro in beneficenza e di portare ad Albenga personaggi da fare invidia a qualunque città ben più importante. Ecco “l’invidia” potrebbe essere la chiave interpretativa dell’estromissione dal Palio del tiro con la fionda. Preferiamo pensare ad un dispetto voluto deliberatamente dalla cattiveria di alcuni e accettato passivamente da altri piuttosto che alla scarsa lungimiranza di chi ha preso una decisione così’ sciocca e immotivata, dannosa per Albenga.” E la conclusione finale dei ragazzi dei vicoli non lascia molto spazio ad interpretazioni: “Insieme alla Fionda ovviamente escono definitivamente dal Palio i Fieui che non parteciperanno in nessun modo alla manifestazione cui avevano aderito e dato il loro contributo sin dalla prima edizione, quella irripetibile per spontanea gioiosità, ideata e organizzata dalla Mareventi. Nei giorni del Palio tuttavia i Fieui festeggeranno con i loro amici, presso la loro libera contrada, la posa di una nuova piastrella dedicata “A colui che disse ARBENGA A NESSCIA !” con sotto la scritta “Posta, a perenne memoria, nei giorni in cui la Fionda fu cacciata dal Palio di Albenga, città delle torri e della fionda”. E si riterranno liberi di portare la loro fionda dove sarà richiesta e, soprattutto, gradita.” E queste ultime affermazioni dei fieui di caruggi lasciano capire che le loro fionde non cesseranno di tirare sassate.
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