Genova. Il Ponte Morandi, che si va ormai ricostruendo, “ci richiama ad un grande principio generale: la sofferenza, il dolore, la tragedia non devono mai schiacciare il cuore e la speranza del singolo, della famiglia, come di una comunità civile e naturalmente ecclesiale”. Lo dice a Vatican News il cardinale Angelo Bagnasco, intervistato all’indomani della sua rinuncia al governo pastorale della diocesi di Genova. “Naturalmente gioia, soddisfazione e fiducia, non vuol dire dimenticare coloro che hanno perso la vita, le famiglie straziate e tanti altri disagi, soprattutto le vittime – aggiunge -. Loro rimarranno sempre nel nostro cuore, nel cuore di Genova e ci sarà sempre preghiera e vicinanza ai loro cari”. Secondo Bagnasco, bisogna guardare al nuovo ponte “Con la consapevolezza di una grande responsabilità, di un grande compito. È un’opera che ci dice come bisogna stare più insieme senza litigare, senza personalismi inutili, sciocchi e deleteri, per creare il bene comune, per costruire a testa bassa, come facciamo noi genovesi, un po’ rudi apparentemente ma con una grande ricchezza e anche sensibilità interiore”. “Non solo Genova avverte l’importanza della nuova opera, ponte che va ben oltre la città e la Liguria perché interessa proprio un intero Paese – conclude il porporato -. È un messaggio di speranza che è insieme genio italiano, determinazione genovese, coraggio di tutti nella unità di intenti, varie amministrazioni, governo e imprenditori, la cittadinanza nel suo insieme e dimostra che è possibile fare cose presto e bene”.
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