Sanremo. Dalla mimosa al ranuncolo, dalle anemoni alle margherite, dalla ginestra ai girasoli: non solo i classici bouquet destinati agli artisti in gara, ma quest’anno, un grande giardino fiorito ha colorato un’importante area del Palafiori, destinata alle interviste dei cantanti del Festival di Sanremo
Lo rende noto Coldiretti Liguria per sottolineare che, in questa edizione del Festival della Musica Italiana, i fiori della nostra riviera sono tornati protagonisti, grazie al set allestito da Coldiretti per la trasmissione di Rete4, condotta da Daniela Sardella presso la struttura del Palafiori, dove le inconfondibili varietà di fiori recisi e piante liguri e italiane, hanno riportato il Festival alle sue origini, quando i fiori e il verde ornamentale accompagnavano le canzoni anche dal palco dell’Ariston.
La floricoltura in Liguria, che si concentra per il 95% tra le province di Imperia e Savona, conta ad oggi 3.200 aziende di fiori e piante ornamentali in provincia di Imperia e circa mille nella provincia di Savona. Negli anni le produzioni sono state reindirizzate per rispondere alle nuove esigenze del territorio e del mercato, al fine di mantenere il comparto sempre competitivo su quello internazionale, dove è presente una forte concorrenza dei paesi produttori. Le aziende hanno generato, nel 2017, una produzione in migliaia di euro pari a circa 755.880,14: le produzioni attualmente più vitali sono soprattutto la coltivazione dei ranuncoli e anemoni, alle quali si aggiungono le produzioni di mimosa, margherite, gerbere, verde e fronde ornamentali. Le esportazioni, dove è aumentata la richiesta di fiore reciso e di piante in vaso, sono indirizzate soprattutto verso i Paesi Europei, la Russia, gli Stati Uniti e con il nuovo mercato del Sud-Est Asiatico. L’export in questione fornisce un importante tassello per il buon funzionamento dell’economia locale.
“Il settore florovivaistico ligure – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – è un comparto storico della nostra economia, che identifica intere aree e città del ponente ligure. Nonostante la grave crisi che l’ha colpito nel 2010, dove il numero di aziende produttrici si era ridotto della metà, è un settore che, ad oggi, ha riconquistato la sua vitalità e notorietà, riottenendo il posto che merita sul mercato floricolo italiano e internazionale. Nel tempo è tramontata l’epoca delle produzioni di garofani e rose (in serra, e su terreni di limitata ampiezza), mentre si sono affermate le produzioni di ranuncoli, anemoni, gerbere e soprattutto di foglie e fronde (mimose, ginestre, verde ornamentale) che si sviluppano su appezzamenti più ampi e all’aria aperta. Molti sono i giovani che ultimamente hanno visto in questo tipo di produzione una possibilità importante di sviluppo e hanno decido di acquistare terreni da tempo non più coltivati, portando avanti la ricerca che darà nuove possibilità di sviluppo alla nostra regione. Siamo perciò entusiasti – concludono Boeri e Rivarossa – di aver potuto lavorare con la conduttrice Daniela Sardella per mostrare la bellezza dei fiori della nostra regione. Vogliamo ringraziare per l’importante collaborazione, la Cooperativa Tre Ponti, con la quale abbiamo realizzato il set e fatto vedere uno spaccato concreto della floricoltura ligure e delle sue potenzialità. Sanremo, la città dei fiori per antonomasia, ha avuto, a nostro parere lo scenario fiorito che le spettava di diritto”.
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