Savona, Non è stato facile per i sindaci della provincia trovare un accordo sull’Ato idrico, ma nell’assemblea di ieri mattina è stato fatto un importante passo avanti. Sono state fissate le quote che le tre società avranno all’interno del soggetto unico per la gestione del sistema idrico e sono stati dati dei tempi precisi per la fusione in un unico soggetto. Il Consorzio di depurazione del savonese avrà il 50%, Sca di Alassio il 13,5% e Servizi ambientali di Borghetto il 36,5%. La fusione in un unico soggetto per la gestione del sistema idrico sarà fatta in tre anni. Entro il 31 ottobre dovrà essere pronto lo statuto e la preparazione dei documenti mentre entro il 30 novembre dovranno essere fatti i passaggi nei vari consigli comunali; ma si dovrà anche discutere del piano finanziario. Le decisioni dovranno essere adottate all’unanimità mentre Savona chiedeva che per le votazioni fossero sufficienti i voti pari 60% del capitale e quindi Savona avrebbe avuto maggior peso nelle decisioni. Una situazione che non andava bene ai Comuni soci di Sca che con questo tipo di votazione non avrebbe avuto nessun peso. Dopo una lunga discussione tra il sindaco di Alassio Melgrati e quello di Loano Pignocca si è arrivati ad una decisione di compromesso, dopo lo stallo a cui si era arrivati nell’ultimo incontro, quando l’assenza dei Comuni di Savona, Celle, le Albissola e Varazze aveva fatto mancare il numero legale. «I sindaci sono stati tutti uniti – dice con una certa soddisfazione la vice presidente della Provincia Luana Isella – e hanno votato all’unanimità questo programma»
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