Da Sarzana a Ventimiglia, gli agricoltori di Cia Liguria chiedono un intervento urgente per rompere l’isolamento infrastrutturale nonché commerciale della regione. «Merci e persone faticano ad uscire ed entrare dai nostri territori. Anche il settore agricolo paga sia sul fronte dell’ export, prevalentemente con il settore florovivaistico, che su quello dei consumi interni legati fortemente alla ripresa della presenza turistica e del canale Horeca – sottolinea Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria – Se la gente non può arrivare in Liguria anche il settore degli agriturismo perde il vantaggio competitivo di offrire spazi in sicurezza».
Per gli agricoltori non si tratta solo di autostrade, ma anche di ferrovia, di trasporto pubblico locale, di organizzazione di flussi di accesso e transito: «Non ci servono esibizioni muscolari, ordinanze inutili e senza valore giuridico – prosegue Aldo Alberto – Chiediamo di rivedere il piano controlli dei concessionari, riprogrammando modalità e forme che tengano in considerazione il grado di ‘urgenza’. Che sia potenziata la mobilità alternativa utile a consentire la diminuzione della pressione sulla rete autostradale, realizzando un sistema coordinato di connessione fra trasporto ferroviario e rete di trasporto locale, in gradi di offrire un’alternativa per raggiungere la Liguria con mezzi diversi dall’ auto. E sia sospesa la tariffazione dei pedaggi su tutta la rete Ligure fino al ripristino di condizioni di ordinarietà».
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