Cristina Spataro è fondatrice, insieme al marito, dell’associazione Emma Enrico: il cielo nei tuoi occhi, ma prima di tutto è una mamma. L’associazione è nata il 17 novembre 2017 e come Cristina ha ribadito più volte, ogni progetto è fatto con il cuore da due genitori ai quali manca la loro bambina.
A Natale dell’anno scorso hanno organizzato “Cantando il Natale”, al quale hanno partecipato le scuole elementari e gli asili di Albenga. Ciascuno di loro ha preparato qualche canzone di Natale e a turno sono saliti sul palco. L’associazione ha raccolto più di 2000 euro che sono stati devoluti alla Onlus per la ricerca contro il neuroblastoma.
A marzo Cristina, originaria di San Giorgio, grazie al supporto della parrocchia, ha organizzato un Convegno scientifico al quale hanno preso parte oncologi e ricercatori del Gaslini. E’ stato fatto in concomitanza con Pasqua, al fine di vendere le uova e raccogliere fondi per l’associazione.
I progetti futuri della Onlus concernono l’acquisto di qualcosa di concreto, per i reparti di oncologia, ematologia e trapianto del Gaslini, dove Emma era in cura. “Siamo un’associazione seria, perché prima di tutto siamo genitori. Mi interessa che le donazioni vengano fatte con il cuore. Vorrei portare avanti altri progetti, per contribuire alla ricerca con qualcosa di materiale per il reparto, che può essere un letto, un macchinario o una poltrona letto per un genitore.”
Emma aveva 22 mesi quando i medici hanno scoperto che aveva un neuroblastoma. Sono iniziati subito i trattamenti di chemioterapia e le operazioni. Dopo aver iniziato l’immunoterapia, la bambina ha avuto una recidiva ed è scomparsa nel giro di 3 mesi. Emma e i suoi genitori sono stati al Gaslini per 14 mesi, per questo motivo sanno di cosa hanno bisogno i bambini in cura per ritrovare un po’ di felicità.
Anche quest’anno per Natale l’associazione ha organizzato dei punti di raccolta di regali da portare ai bambini del Gaslini. Tutto è iniziato con un semplice post su Facebook “sono commossa, non pensavo che tutte queste persone aderissero all’iniziativa”. Data la numerosa affluenza verranno portati i regali in più date, tra i primi e la metà di dicembre, e se verrà concessa loro l’autorizzazione, andranno al Gaslini il 24 dicembre con un Babbo Natale che porterà ai bambini i regali. Daranno alla volontaria del reparto anche i doni per l’Epifania.
E’ necessario vengano donate cose nuove, perché in questi reparti le regole sono molto restrittive e tutto deve essere disinfettato. Giochi che si possono usare sul letto o in piccoli spazi. “Questi bambini sono attaccati alle macchine, non sono liberi di giocare all’aria aperta. Con Emma passavamo le giornate a giocare con i lego. La maestra del reparto portava un paio di forbici, dei fogli e un pacco di colori, e per noi era la gioia della giornata. Una cosa da nulla, come un pacco di colori, diventa il regalo più prezioso del mondo. Sono abituati a ricevere piccole cose.”
“Noi abbiamo creato una Onlus, ma voglio farmi portavoce di tutte quelle famiglie che non ne hanno avuto la possibilità. Ce ne sono molte, anche solo ad Albenga, che hanno dovuto superare la stessa tragedia. La vita deve andare avanti e vorrei fare qualcosa di positivo per questi bambini. Al Gaslini eravamo felici quando qualcuno portava un pensiero. Bastava che i volontari venissero per una decina di minuti a fare le bolle di sapone in camera per farli svagare. Abbiamo sempre trattato Emma come una bambina normale e la malattia non le ha mai impedito di essere felice. Vogliamo vedere i bambini sorridere, anche se viene detto loro che non ci sono più speranze.” queste sono state le parole di Cristina Spataro.
“Abbiamo fondato questa associazione perché da mamma vorrei non ci si dimenticasse di Emma. La vita va avanti, gli altri bambini crescono ed è normale che tutto il resto sbiadisca nel tempo. Vorrei che nessuno si dimenticasse di mia figlia, ma non solo di lei, ma di tutti quei bambini che hanno lottato per rimanere con noi. Senza i volontari, i medici e coloro che partecipano a queste iniziative, non ci sarebbe per loro nemmeno questa piccola speranza. Nella vita di oggi, basterebbe fare il corridoio avanti e indietro un attimo per farti cambiare la prospettiva della vita.”
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