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Albisola. Sarà la società Ferservizi spa, controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato, a procedere alla vendita in un unico lotto del compendio immobiliare costituito dall’ex stazione ferroviaria di Albisola Capo, tuttora di proprietà di Fs, e dell’ex rilevato della linea costiera Genova-Ventimiglia di passeggiata Montale, comprese le aree adiacenti, da quasi vent’anni di proprietà comunale. Ad approvare l’operazione, in uno degli ultimi atti amministrativi, è stata la giunta guidata dal sindaco Franco Orsi, in considerazione del fatto che, presentandosi nel suo insieme (fabbricato più piazzale) gli immobili in vendita possono attrarre maggiori interessi nel mercato, soprattutto in quello a destinazione commerciale.

Il Comune ha stimato il valore delle aree (10.155 metri quadrati) in circa un milione di euro; a questo importo dovrà essere aggiunto il prezzo, 900 mila euro, che Ferservizi ha indicato per l’alienazione dell’ex stazione ferroviaria e la somma costituirà la base d’asta della gara per l’aggiudicazione dell’intero compendio. Con l’avvertenza – per gli interessati all’acquisto – che il vecchio fabbricato viaggiatori, che si eleva in splendida solitudine a pochi metri dalla spiaggia non potrà essere trasformato in alloggi a causa dei vincoli imposti dalla Soprintendenza. Il Comune, da parte sua, prevede la realizzazione di un park sotterraneo che andrebbe a sostituire l’attuale parcheggio a raso, limitando drasticamente il numero dei posti auto disponibili all’esterno. Si tratterà di capire come il divieto dell’utilizzo residenziale e la previsione del park interrato potranno influire sulle decisioni degli eventuali compratori. In ogni caso la riqualificazione dell’area è un’esigenza che si impone, e non da oggi. Realizzata la vendita, si passerà a chiudere i conti dell’operazione, che non sarà indolore per l’amministrazione albisolese. L’esproprio dell’ex rilevato ferroviario è del 1991 (la linea ferroviaria era stata dismessa nel 1977) e l’indennità da riconoscere alle Fs era stata determinata in 273 mila euro. Una valutazione subito respinta con ricorso al Tribunale di Genova che aveva quantificato la somma da rifondere in 487 mila euro più gli interessi legali. Che con il passare degli anni hanno finito per superare l’importo dell’indennità stessa, facendo lievitare l’importo dovuto a quota un milione 131 mila euro. Togliendo alcuni acconti versati, la somma ancora da versare alle Fs ammonta a 772 mila euro, soldi che saranno trattenuti dal ricavato della vendita.

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