Savona. Iniziativa giovedì 4 ottobre alle 17,30 alla Camera del Lavori di Savona. Educare deriva dal latino educĕre, «trarre fuori, allevare», ed è composto da ducĕre «condurre». L’educatore è colui che conduce, colui che realizza un’azione educativa e che contribuisce alla crescita umana della persona. Ma dove vengono condotti invece gli educatori? Chi pensa alla loro formazione professionale? La figura dell’educatore non ha mai ricevuto la giusta considerazione e l’importanza che si merita. Negli anni è sempre stata sottovalutata pensando che chiunque potesse fare l’educatore dimenticando il percorso formativo che c’è dietro.
Negli anni le Università hanno proposto diversi corsi suddivisi tra le Facoltà di Medicina e Scienze della Formazione, molti dei quali ancora non riconosciuti dagli enti competenti. Negli anni le Regioni e le Asl hanno istituito sanatorie per tutti coloro che per decenni nonostante non fossero in possesso di un titolo specifico, hanno svolto la mansione da educatore egregiamente. Arriva quindi nel 2014 il corso Tase (tecnico animatore socio educativo), con spese e disagi per molti lavoratori (alcuni devono fare il corso fuori regione); nel 2018 arriva la Legge 205 (o legge Iori) che prevede un ulteriore corso universitario obbligatorio per chi è privo di titoli. Contemporaneamente le lauree pertinenti non sono ritenute valide per svolgere questa mansione.
Confusione, poca chiarezza e discriminazione si inseriscono in un scenario demoralizzante e demotivante per la figura dell’educatore, spesso sfruttata e sottopagata. Parleremo di questo con gli autori del libro “Educatori, sfruttati malpagati, ricattati”, Maurizio Mozzoni del Coordinamento Educatori Cgil Milano e Maria Cristina Faraci. Sarà presente ai lavori il segretario Regionale Funzione Pubblica CGIL Fulvia Veirana che si farà portavoce delle riflessioni dei lavoratori con gli enti preposti.
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