Andora. Dopo 9 mesi di navigazione in solitaria come partecipante alla Longue Route, regata non competitiva intorno al mondo, Andrea Fanfani, sabato pomeriggio ha chiuso la sua avventura ad Andora, il porto da dove era partito il 14 giugno 2018, per realizzare l’impresa sognata da una vita: fare il giro del mondo in barca a vela, dimostrando che anche una persona comune può navigare in solitaria. Ha percorso 22mila miglia e ben in vista sulla sua barca, Andrea Fanfani ha portato il vessillo di “Andora Comune Europeo dello Sport 2018” e il logo “Andora 365 giorni di sport”, attraccando anche in molti porti europei.
Nei suoi mesi in solitaria, Fanfani ha raccontato su FB il suo entusiasmo, i problemi di navigazione, le emozioni trasmesse dal mare, condividendo immagini bellissime del suo viaggio in cui c’è stato spazio anche per la paura quando il suo Tatì è stato danneggiato da una grossa tempesta affrontata al largo del Sudafrica. La stagione troppo avanzata per affrontare l’oceano Indiano, poi il Pacifico e infine Capo Horn, il timore di perdere la sua amata barca e l’apprensione dei famigliari l’hanno convinto al ritiro.
Fanfani porta a casa la soddisfazione di essere stato il primo italiano a raggiungere in solitaria Sant’Elena e di aver compiuto un viaggio che, dopo la partenza da La Rochelle ha toccato fra l’altro Tenerife, Capo Verde e Capetown. Nel ritorno Fanfani ha attraccato Sant’Elena, Cadice e vari porti della Spagna e Francia.
A dare il benvenuto a Fanfani, in mare aperto, c’era anche il sindaco di Andora Mauro Demichelis alla testa di un corteo di barche che ha scortato l’ingresso in porto del Tati’ insieme agli amici della Lega Navale e ai ragazzi della Scuola Vela del Circolo Nautico di Andora.
Sulla banchina c’erano i famigliari, il Direttore del porto Eugenio Ghiglione, il Comandante della Delegazione di spiaggia di Andora, Giuseppe Zarrillo, i rappresentanti delle Associazioni del porto e gli amici che lo hanno sostenuto nell’impresa. Andrea Fanfani è soddisfatto del risultato raggiunto.
“Spesso avere la barca in porto non vuol dire davvero navigare – ha detto Fanfani- Ho deciso di prendere parte alla Longue Route senza alcun desiderio di vittoria, onori e gloria, ma solo per provare l’esperienza di restare in mare per mesi e mesi, su una barca, in solitario e dimostrare che una persona assolutamente “normale” può farcela. Ho percorso 22mila miglia. Volevo comunicare l’amore per la navigazione d’altura ed essere di stimolo affinchè quanti possiedono una barca a vela navighino decisamente di più di quanto invece non si faccia. Ho vissuto grandi emozioni, mi sono confrontato con l’entusiasmo dell’impresa e la paura, orgoglioso di aver superato molte difficoltà. Ringrazio il Comune di Andora, gli operatori del porto che mi hanno aiutato ad attrezzare la barca, gli amici virtuali che hanno seguito i miei diari sui social e che mi sono stati di grande aiuto. Il prossimo obiettivo è quello di stare con i miei famigliari e festeggiare le nozze d’argento con mia moglie”
Il sindaco ha sottolineato l’importanza dell’impresa in solitaria compiuta.
“Siamo felici che abbia realizzato il suo sogno di navigare in solitaria e gli siamo grati per aver portato il nome di Andora in questa prestigiosa competizione internazionale – ha dichiarato il Sindaco Mauro Demichelis – Abbiamo seguito la sua impresa: Andrea ha avuto grande coraggio, ma soprattutto ha dimostrato di aver grande amore e rispetto per il mare. Siamo orgogliosi di averlo fra i nostri storici diportisti e di riaccoglierlo insieme a tutti gli amici del porto, un approdo da sempre votato alla tutela del mare e alla promozione della vela” .
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