Nasce un nuovo sindacato nazionale dei concessionari dei bagni marini. Si chiama La Base Balneare con Donnedamare ed è promosso dalla varazzina Bettina Bolla, che dell’Associazione Donnedamare è la storica leader. Bellicosi i primi propositi, nel solco della “battaglia per fermare le aste previste da un’errata applicazione della direttiva Bolkestein, per impedire che oltre trentamila imprese italiane vengano messe in pericolo. Dobbiamo portarla fino in fondo in tempi brevi”.
Si tratta di un nuovo sindacato di categoria, che, spiega la neopresidente Bolla “raccoglie la voce di tantissimi concessionari balneari italiani stanchi di essere iscritti a sindacati che in questi anni non hanno rappresentato la loro volontà”.
L’Associazione Donnedamare rivendica il merito di aver invitato a Roma, nell’aprile scorso, proprio l’autore della direttiva servizi, Frits Bolkestein, che in quell’occasione – in un’aula parlamentare – aveva espresso l’opinione che le concessioni balneari non dovrebbero rientrare nell’ambito di applicazione della norma europea, in quanto si tratta di beni e non di servizi. Le reazioni dei sindacati degli stabilimenti balneari, aggiunge Bettina Bolla, “ci hanno convinto che era arrivato il momento di trasformare l’associazione in un’organizzazione sindacale vera e propria per dare rappresentatività agli imprenditori”.
Che da ieri ha uno statuto e degli organi: presidente Bettina Bolla (Liguria); vice presidente Nicolò Maellaro (Puglia), segretario nazionale di UDAI (Unione degli Avvocati d’Italia); segretario nazionale Luana Guietti (Emilia Romagna); tesoriere Patrizia De Filippo (Liguria). Consiglieri sono: Anna Acconci (Toscana), Gabriele Boldrini (Rimini – Emilia Romagna), Laura Castello (Liguria), Emanuele Cola (Liguria), Sabrina Crusco (Basilicata), Francesco Ferrigno (Campania), Fulvia Frallicciardi (Lazio), Silvia Frassinelli (Toscana), Patrizia Lerda (Liguria), Nicolò Maellaro (Puglia), Domenico Parisi (Calabria), Edgardo Edi Perino (Liguria), Rita Polacci (Toscana), Vicky Ratto (Liguria), Maria Teresa Silenzii (Marche).
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