Albenga. La mosca olearia questa volta è stata clemente: è praticamente scomparsa tanto che l’annata olivicola 2018/2019 promette bene. Per i produttori è ancora molto presto per azzardare stime numeriche, ma è possibile effettuare una prima ricognizione nei terreni con indicazioni interessanti. «Olive sane e molto grandi – dice Andrea Bronda, agronomo e titolare dell’omonima azienda che conduce con il fratello Davide a Vendone – Per fine ottobre potremmo iniziare la raccolta». E non mancano le sorprese: «Quest’anno, più di altri anni, le taggiasche non solo per la produzione di olio di qualità. Le olive verranno messe in salamoia, sott’olio e per confezionare il patè». A differenza di altre regioni italiane, soprattutto quelle del centro e sud della Pennisola, la situazione in Liguria, e più precisamente in Riviera, è piuttosto buona con aumenti produttivi interessanti. «Sicuramente andrà meglio dello scorso anno quando, appunto, abbiamo dovuto fare i conti con la mosca olearia che, in certi casi – come spiega lo stesso Bronda – aveva dimezzato la produzione. Quest’anno le cose sono andate diversamente. Le cospicue precipitazioni invernali hanno reso gli olivi rigogliosi e il caldo estivo hanno aiutato la produzione. Dunque anche se in questo periodo dovesse comparire la mosca olearia siamo quasi certi che non vi saranno conseguenze prima di iniziare la raccolta delle olive».
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