“La parola d’ordine deve essere lavoro, lavoro, lavoro”
Savona. È Andrea Pasa il nuovo Segretario Generale della Camera del Lavoro di Savona. Pasa prende il posto di Giulia Stella che lascia l’incarico dopo circa 3 anni alla guida della Cgil savonese e alla quale va il sentito ringraziamento di tutta l’Organizzazione per aver saputo traghettare il sindacato con determinazione ed equilibrio nonostante il difficile periodo che ha investito la provincia sino ad arrivare alla costituzione dell’area di crisi industriale complessa.
Andrea Pasa, nato a Savona nel 1973, cairese, spotornese di adozione, inizia a lavorare in una fabbrica metalmeccanica nel 1993 con la qualifica di operaio; nel 1995 si iscrive alla Fiom Cgil e nel 1997 viene eletto nella rappresentanza sindacale unitaria della sua azienda. Nel 2000 entra nel Direttivo Provinciale della Fiom e nel 2006 viene distaccato nella Segreteria della Fiom di Savona come funzionario, diventandone successivamente il Segretario Generale a livello Provinciale. Nel 2016 l’Assemblea Generale Cgil lo ha eletto Segretario Confederale con delega all’Organizzazione e oggi, alla presenza della Segretaria Generale Cgil Susanna Camusso, lo elegge nuovamente con la carica di Segretario Generale della Camera del Lavoro.
“Sono felice ed onorato per questa carica che arriva in un momento di grande complessità per il nostro territorio: da un lato le questioni del lavoro legate alla realizzazione degli investimenti sull’area di crisi industriale complessa e la salvaguardia dei posti di lavoro attualmente a rischio in decine di vertenze locali tanto nel lavoro privato che in quello pubblico, dall’altro l’aumento esponenziale delle richieste di tutela individuale. Sono sempre di più le persone che si rivolgono agli sportelli della Camera del Lavoro per ricevere informazioni e tutele di ogni genere e tipo. La sfida del sindacato oggi è quella della confederalità, ossia del cercare di tenere insieme i bisogni e le aspettative delle persone che rappresentiamo, in totale autonomia dalla politica; è lo stesso esito del voto di queste elezioni che ce lo chiede, la nostra capacità di tutela, individuale e collettiva deve andare al di là degli schieramenti politici. La CGIL non si sceglie gli interlocutori, ma parla con chi c’è.”.
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