Albenga. Sembra che Giuseppe Collo non era solo al momento del decesso. Gli investigatori hanno rintracciato un ventinovenne magrebino che frequentava l’uomo. L’esame autoptico eseguio sul corpo di Giuseppe Collo, rinvenuto dal fratello Salvatore, nel suo appartamento della palazzina Bruno, in via Don Lasagna, ha confermato che il decesso dell’uomo è avvenuto in seguito ad un infarto, ma per avere un quadro più completo sono anche in corso gli esami chimico– tossicologici utili a valutare se la vittima avesse assunto qualche sostanza, che ne avrebbe potuto provocare la morte.
A dare l’allarme è stato il fratello Salvatore che, non avendo più notizie di Giuseppe, lo aveva raggiunto, da Milano trovando la porta dell’appartamento di famiglia aperta senza la mandata di chiusura e il fratello esanime nel letto, vegliato dal fedele cagnolino che i vicini da caso avevano visto sempo in compagnia di Giuseppe.
Da qui il giallo sul quale proseguono anche le indagini, da parte dell’autorità giudiziaria e dei Carabinieri di Albenga, per chiarire la posizione di un magrebino che frequentava Giuseppe che al momento del malore fatale fossero in compagnia e spaventatosi della situazione e ne abbia lasciato la porta di casa aperta, abbandonadolo al suo destino. La posizione del giovane magrebino fermato in seguito alle indagini è ora nelle mani della magistratura e in particolare del pubblico ministero Giovanni Battista Ferro. Nulla viene lasciato al caso tutto è finito sotto la lente d’ingrandimento specialmente le tracce dei cellulari e vario materiale. Materiale utile per chiarire il rapporto che il pensionato milanese aveva col ventinovenne magrebino che i vicini di casa avevano visto in compagnia della vittima Giuseppe Collo.
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