A determinare un bilancio molto diverso fra le tre città è stato un unico fattore: il crollo dei turisti stranieri.
L’analisi dei dati rivela che i diversi centri climatici della Riviera hanno registrato degli andamenti notevolmente diversificati, alcuni in profondo rosso, altri con il segno più. Nel dettaglio, mentre Loano ha fatto segnare un -5,7% nelle presenze (91.376), più o meno in linea con il dato medio provinciale attestato a -5,5%, il movimento turistico di Finale Ligure è crollato del 10,8% rispetto al corrispondente periodo del 2018 (75.666 pernottamenti). E non molto lontano, verso ponente, Alassio ha aumentato le presenze dell’1,5% rispetto allo scorso anno (145.819), in netta controtendenza, e addirittura un +14,2% negli arrivi (34.127).
A determinare un bilancio molto diverso fra le tre città è stato un unico fattore: il crollo dei turisti stranieri, che è stato molto limitato ad Alassio (e più che compensato dai maggiori arrivi italiani), ma notevolissimo sia a Loano sia a Finale Ligure e concentrato soprattutto nel mese di marzo. A Loano le presenze di clienti stranieri sono diminuite nei primi tre mesi del 2019 del 24,2% ed a Finale Ligure addirittura del 45,7%, praticamente dimezzandosi (da 20.700 a 11.300). E poiché gli stranieri prediligono più degli italiani soluzioni alternative al soggiorno in albergo, a soffrirne maggiormente sono stati gli esercizi extra-alberghieri, che a Loano registrano perdite del 10,4% a fronte di un -4,8% degli alberghi e a Finale Ligure crollano del 22,9% mentre gli alberghi perdono “solo” il 7%. Alassio di conferma anomalo in senso positivo, con una crescita dell’1,2% per gli esercizi alberghieri e un incremento del 3,2% per le strutture extra-alberghiere.
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