Sarebbero almeno 19 persone morte tra l’isola greca di Samo e la città turca di Smirne, entrambe colpite anche da un piccolo tsunami.
Il terremoto di magnitudo 7.0 registrato venerdì pomeriggio nel Mar Egeo, che ha colpito Grecia e Turchia, ha provocato la morte di almeno 19 persone e – secondo le ultime notizie diffuse delle autorità locali – i feriti sarebbero più di 700.
In Turchia i danni maggiori si sono verificati a Smirne, che con oltre 4,3 milioni di abitanti è la terza città turca più popolata dopo Istanbul e Ankara: qui la zona portuale è stata colpita da un piccolo tsunami provocato dal terremoto.
In Grecia finora si contano due morti, due adolescenti morti dopo essere stati colpiti da un muro che è crollato, entrambi sull’isola di Samo, con una popolazione di poco più di 45 mila abitanti e distante pochi chilometri dall’epicentro, anch’essa colpita da un piccolo tsunami nelle sue località costiere.
Il terremoto, ha colpito alle 12:51 ora locale (11:51 UTC), ed è stato sentito in tutte le isole del Dodecaneso ma anche ad Atene, in Bulgaria e a Istanbul, dove però non sono stati riportati danni. Sono già stati inviati oltre 3.000 soccorritori a Smirne, dove finora si contano 17 edifici crollati o gravemente danneggiati; a Samo è arrivato invece il ministro della Protezione civile, Nikos Hardalias.
Dato che l’ipocentro è stato individuato a circa 10 chilometri di profondità, nelle prossime settimane potrebbero verificarsi altre scosse intense, motivo per il quale si stanno allestendo i primi centri di accoglienza: nella notte tra venerdì e sabato molte persone hanno dormito in tenda o all’aperto, sia a Samo che in Turchia.
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