Colpito da una rara forma di tumore, si è spento a 79 anni. Addio a Chick Corea, la leggenda del jazz. «Era un marito, un padre e un nonno amato, ed era un mentore e un amico per molti», si legge nella nota che annuncia la sua morte. «Tramite il suo lavoro e i decenni trascorsi in tour per il mondo, ha toccato e ispirato la vita di milioni di persone», prosegue la nota, che contiene anche un messaggio dello stesso Corea per i suoi fan e per i suoi amici musicisti.
«Voglio ringraziare tutti coloro che durante il mio viaggio mi hanno aiutato. Mi auguro che coloro che hanno sentore di poter scrivere, suonare e fare performance lo facciano. Se non lo fate per voi stessi almeno fatelo per noi. Il mondo non solo ha bisogno di più artisti, è anche molto divertente esserlo», ha lasciato detto ai suoi appassionati.
Dagli amici musicisti si è invece congedato dicendo: «è stata una benedizione e un onore imparare e suonare con tutti voi. La mia missione è sempre stata quella di portare la gioia del creare ovunque ho potuto, e averlo potuto fare con tutti gli artisti che ammiro è stata la ricchezza della mia vita».
Corea è stata una delle figure centrali nello sviluppo del jazz nel dopoguerra. Negli anni 1970 Corea fondò Return to Forever, uno dei maggiori gruppi del movimento jazz-fusion. Con Herbie Hancock e Keith Jarrett, Corea è considerato uno dei più importanti pianisti jazz del dopo 1960. Molto prolifico ha continuato a comporre e suonare anche dopo lo scioglimento dei Return to Forever. Nominato 67 volte ai Grammy ha vinto il prestigioso riconoscimento in ben 23 occasioni.
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