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La Stazione Spaziale Internazionale (ISS), simbolo di collaborazione internazionale nello spazio per oltre vent’anni, si appresta al suo commiato. Previsto per il 2030, il rientro della struttura avverrà grazie ad un nuovo veicolo spaziale sviluppato da NASA e SpaceX: l’US Deorbit Vehicle (USDV).

Un design derivato dalla Dragon. L’USDV si basa sulla collaudata capsula Dragon di SpaceX, impiegata per il trasporto di equipaggi e cargo verso l’ISS. Tuttavia, presenterà modifiche significative per assolvere al suo nuovo compito. Con una massa stimata di oltre 30.000 kg, di cui 16.000 di propellente, USDV rappresenta un’impresa ingegneristica significativa. Il “tronco”, la sezione sottostante la capsula, sarà raddoppiato in lunghezza e ospiterà un numero maggiore di propulsori Draco, ben 46 in totale. Di questi, 30 saranno dedicati alla manovra di deorbitazione, mentre i restanti 16 al controllo dell’assetto.

Un rientro controllato e sicuro. Una volta completato il suo assemblaggio, l’USDV verrà lanciato verso l’ISS, dove si aggancerà al Nodo 2 circa un anno e mezzo prima del rientro programmato. Dopo un periodo di circa sei mesi in cui l’orbita della stazione decadrà naturalmente fino a 330 km di altitudine, l’USDV entrerà in azione.

Attivando i suoi potenti propulsori, il veicolo spaziale abbasserà ulteriormente l’orbita dell’ISS fino a farla rientrare nell’atmosfera terrestre. Il punto di impatto prescelto è un’area remota del Sud dell’Oceano Pacifico, dove il rischio per le popolazioni è minimo.

Un progetto frutto di collaborazione. Lo sviluppo dell’USDV rappresenta un’ulteriore testimonianza della proficua collaborazione tra NASA e SpaceX. Il contratto per la realizzazione del veicolo, del valore di 863 milioni di dollari, è stato assegnato a SpaceX nel giugno 2024.

Il futuro dell’esplorazione spaziale. Con il ritiro dell’ISS, si conclude un’era storica per l’esplorazione spaziale. Ma il futuro è già in marcia. La NASA e i suoi partner privati stanno già lavorando alla realizzazione di nuove stazioni spaziali in orbita terrestre bassa, aprendo la strada a nuove sfide e opportunità per la ricerca scientifica e l’esplorazione spaziale.

«Uno storico simbolo di scienza, tecnologia e collaborazione», come definita dalla NASA, l’ISS lascerà un’eredità indelebile, aprendo la strada a future avventure spaziali ancora più ambiziose.

Crediti immagini: SpaceX

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