La sua orbita decisa da NASA ed ESA in occasione del 50° anniversario della missione Apollo 11.
Gateway, la piattaforma orbitale lunare (LOP-G) è una futura stazione spaziale nell’orbita lunare, alimentata dall’energia solare, il cui scopo sarà quello di servire come centro delle comunicazioni, laboratorio scientifico, modulo abitativo per brevi periodi, e area di sosta per rover e altri robot.
Sebbene NASA sia a capo del progetto, la Gateway è pensata per essere sviluppata, servita, ed utilizzata in collaborazione con altri partner commerciali ed internazionali. Funzionerà come punto di sosta per l’esplorazione robotica e con equipaggio del polo sud lunare, ed è il punto di sosta proposto per l’idea del Deep Space Transport di NASA (conosciuto anche come Mars Transit Vehicle, è l’idea di NASA per un velivolo spaziale interplanetario con equipaggio pensato per fornire fino a 1.000 giorni di supporto alle missioni di esplorazione scientifica verso Marte).
Tra le discipline scientifiche che potranno essere studiate sul Gateway compaiono: scienza planetaria, astrofisica, osservazione terrestre, eliofisica, biologia spaziale fondamentale, salute e prestazioni umane.
Lo sviluppo della Gateway include tutti i partner della Stazione Spaziale Internazionale: Agenzia Spaziale Europea (ESA), Agenzia Spaziale Americana (NASA), Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) e Agenzia Spaziale Canadese (CSA). L’inizio della sua costruzione è stato pianificato entro il prossimo decennio. Il Gruppo internazionale di Coordinamento dell’Esplorazione Spaziale (ISECG), composto da 14 agenzie spaziali inclusa la NASA, ha concluso che LOP-G sarà cruciale nell’espansione della presenza umana verso la Luna, Marte e sempre più internamente al Sistema Solare. Inizialmente conosciuta come Deep Space Gateway, la stazione venne rinominata nella proposta 2018 della NASA per il bilancio federale degli Stati Uniti per il 2019. Quando il processo di bilancio venne completato, vennero assegnati dal Congresso 450 milioni di dollari per gli studi preliminari.
La stazione spaziale lunare non è rimasta esente da critiche da parte di professionisti nel campo spaziale che hanno contestato come il progetto manchi di un proprio obbiettivo scientifico. Critiche alle quali i funzionari NASA hanno risposto promuovendo la Gateway come “un modulo di comando riutilizzabile” che potrebbe dirigere attività sulla superficie lunare.
L’attuale progetto prevede che la Gateway venga posizionata in un’orbita aureola (halo) quasi rettilinea di sei giorni altamente ellittica (NRHO) attorno alla Luna. Ciò porterebbe la stazione ad una distanza minima di 1.500 Km dalla superficie lunare durante l’approccio più vicino ed una distanza massima di 70.000 Km. Il viaggio da e verso lo spazio cislunare (orbita lunare) ha lo scopo di sviluppare le conoscenze e l’esperienza necessarie per avventurarsi oltre la Luna e nello spazio profondo.
L’orbita NRHO proposta permetterebbe di effettuare spedizioni lunari dalla Gateway ad un’orbita lunare bassa polare nell’arco di mezza giornata.
La stazione spaziale potrebbe presumibilmente supportare anche l’utilizzazione di risorse in loco (ISRU) per lo sviluppo ed il test da sorgente lunare o da asteroidi, e offrirebbe l’opportunità per un graduale accumulo di capacità per missioni più complesse nel tempo. Vari componenti della Gateway verrebbero lanciati su lanciatori commerciali e tramite lo Space Launch System come carichi sulla Orion nelle missioni Artemis dalla 4 alla 8. Secondo Roscosmos, potrebbero anche essere usati i lanciatori Proton-M e Angara-A5M per trasportare carichi ed equipaggio.
Tutti i moduli verrebbero connessi usando il Sistema Standard Internazionale di Aggancio, uno standard internazionale sviluppato dai partner internazionali della Stazione Spaziale Internazionale: NASA, Roscosmos, JAXA, ESA e CSA.
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