È la prima meteorite italiana ritrovata con un metodo sistematico grazie alla rete PRISMA, collaborazione promossa e coordinata dall’INAF
Eccezionale ritrovamento di una meteorite nei pressi di Modena (anzi di Cavezzo per essere più precisi) grazie ai calcoli effettuati dalla rete Prisma alla quale partecipa attivamente anche l’Osservatorio Astronomico del Righi.
In sintesi, il pomeriggio di Capodanno sono stati avvistati due bolidi dalle videocamere della rete Prisma, un progetto di ricerca promosso e coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica che monitora il cielo 24 ore su 24 alla ricerca di bolidi luminosi che possano arrivare al suolo e dare quindi origine a delle meteoriti. Il primo dei due “bolidi di Capodanno” si è subito rivelato promettente e i calcoli evidenziavano un’alta probabilità che qualcosa fosse arrivato a terra. I calcoli di Prisma indicavano anche un’area di un paio di chilometri attorno al paesino di Disvetro, subito fuori Cavezzo, come la più probabile dove andare a cercare qualche reperto. Abbiamo creduto talmente tanto in questa ipotesi da avvisare i media e la popolazione locale ed oggi, voilà, il sig. Davide Gaddi, o meglio, la sua cagnolina, ha trovato il primo meteorite proprio nella zona indicata dai calcoli di Prisma. Un successo davvero insperato frutto della collaborazione di molti soggetti, pubblici e privati.
Nelle prime immagini, dei frammenti rinvenuti, già denominati provvisoriamente come “meteorite Cavezzo”. La meteorite è molto probabilmente una condrite (quindi una meteorite ordinaria) ma l’eccezionalità sta nell’averla trovata grazie a un metodo di ricerca sistematico. Da questo punto di vista è la prima volta che una cosa del genere accade in Italia.
È possibile che altri frammenti del corpo celeste originario vengano rinvenuti nei prossimi giorni, Prisma ha già organizzato due giorni di “caccia al meteorite” per domani e dopodomani nella speranza di trovare altri reperti.
«È enorme la soddisfazione di tutti i numerosi collaboratori della rete PRISMA» dice Daniele Gardiol dell’INAF di Torino, Coordinatore Nazionale di PRISMA. «Questo successo ripaga tutti degli sforzi fatti nel corso di questi tre anni, da chi installa e mantiene in efficienza le camere a chi ha scritto e implementato i complessi calcoli matematici necessari per calcolare i parametri fisici del fenomeno bolide e per determinare con precisione l’area di caduta di eventuali meteoriti, dai nostri colleghi francesi della rete gemella FRIPON, con cui collaboriamo attivamente, ai cittadini che hanno dato ascolto al nostro appello per la ricerca dei frammenti. È un successo di tutti noi; è il risultato di un perfetto gioco di squadra».
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