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L’era dell’IA che ha dato avvio alla cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale impone di rivedere il ruolo degli insegnanti e in generale il settore dell’istruzione e dell’apprendimento permanente.
In termini tecnici, l’Intelligenza Artificiale (IA) è un ramo dell’informatica che permette la programmazione e progettazione di sistemi sia hardware che software che permettono di dotare le macchine di determinate caratteristiche che vengono considerate tipicamente umane quali le percezioni visive e spazio-temporali nonché le capacità decisionali. Si tratta di una materia che permea la nostra realtà quotidiana più di quanto ci potremmo aspettare e che spazia dal cinema alla cultura, dalla sanità alla giustizia, dal settore dell’automotive alla comunicazione e così via. L’era dell’IA, che ha dato avvio alla cosiddetta Quarta Rivoluzione Industriale, impone inoltre di rivedere il ruolo degli insegnanti e in generale il settore dell’istruzione e dell’apprendimento permanente.
L’UNESCO adotta da sempre un approccio incentrato sugli esseri umani per promuovere il dialogo internazionale sugli aspetti universali dell’IA nelle aree relative all’istruzione, alle scienze, alla cultura, alla comunicazione e all’informazione, con particolare attenzione alla parità di genere, allo sviluppo sostenibile e ai cambiamenti sociali. Nel 2018, il terzo numero di luglio-settembre della rivista UNESCO Courier è stato intitolato al tema dell’IA, con particolare attenzione ai vantaggi e alle minacce legati al suo sviluppo..
Un’altra iniziativa dedicata all’IA è stata la Mobile Learning Week, il principale evento delle Nazioni Unite sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione nell’Educazione, organizzata dall’UNESCO a Parigi dal 4 all’8 marzo 2019, con particolare attenzione al contributo dell’IA e delle nuove tecnologie per il raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n.4 dell’Agenda 2030 (Educazione equa, inclusiva e di qualità per tutti).
Una Conferenza Internazionale dal titolo “Principi per l’Intelligenza Artificiale: verso un approccio umanista?” si è poi tenuta il 4 marzo 2019 nella sede UNESCO di Parigi. In questo contesto la Direttrice Generale (DG) UNESCO Audrey Azoulay ha evidenziato la necessità di un approccio alla materia che tenga anche conto dei possibili rischi derivanti da un uso irresponsabile e poco etico dell’IA. Se da un lato, l’IA può essere una grande opportunità per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dall’altro, occorre anticipare nuovi squilibri che qualsiasi rivoluzione tecnologica porta con sé.
Questa è stata l’idea di base che ha guidato l’UNESCO ad avviare, con la collaborazione di tutti gli Stati Membri, un processo di due anni (2019-2021) per elaborare uno strumento normativo che potesse fissare i principi etici dell’IA nel rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
La prima Raccomandazione sull’Etica dell’Intelligenza Artificiale sarà presentata per approvazione alla prossima Conferenza Generale nel novembre 2021. La bozza, consultabile online, si basa sullo studio preliminare sull’etica dell’IA effettuato dalla Commissione Mondiale dell’UNESCO per l’Etica della Conoscenza Scientifica e delle Tecnologie (COMEST) di cui è membro il Prof. Amedeo Santosuosso dell’Università di Pavia.
La Conferenza Internazionale co-organizzata dal Ministero dell’Istruzione cinese e l’UNESCO, intitolata “Planning Education in the AI Era: Lead the Leap” che ha avuto luogo dal 16 al 18 maggio 2019 a Pechino ha anch’essa affrontato le opportunità e le sfide presentate dall’IA per il settore educativo, ma anche lavorativo. L’IA ha il potenziale per superare talune sfide come la riduzione degli ostacoli all’accesso all’istruzione, l’automazione dei processi di gestione, l’analisi dei modelli di apprendimento e conseguentemente l’ottimizzazione dei processi di apprendimento al fine di migliorare i risultati dell’apprendimento. D’altro canto, l’era dell’IA solleva delle questioni in materia di etica, equità e protezione dei dati personali. Sarà quindi fondamentale impedire l’aggravamento delle disparità di apprendimento esistenti e della proliferazione del pregiudizio di genere.
Sotto gli auspici dell’UNESCO è stato di recente istituito il primo International Research Centre on Artificial Intelligence – IRCAI (Centro Internazionale di Ricerca sull’Intelligenza Artificiale) presso il principale istituto sloveno di ricerca scientifica, l’Istituto Jožef Stefan di Lubiana.
L’Istituto mira a fornire un dialogo aperto e trasparente che, oltre alla ricerca sull’intelligenza artificiale, si rivolge all’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Il personale dell’IRCAI ha contribuito attivamente alla formulazione e all’adozione della Raccomandazione dell’UNESCO su Open Educational Resources – OER (Risorse Educative Aperte), materiali didattici di dominio pubblico, liberamente accessibili, riutilizzabili e condivisi, ed è stato coinvolto nel processo di preparazione della prima bozza di testo della Raccomandazione sull’Etica dell’Intelligenza Artificiale di cui si è detto in precedenza. I ricercatori dell’IRCAI hanno anche lanciato la piattaforma Corona Virus Media Watch che offre aggiornamenti di notizie nazionali e globali su come la pandemia si sta evolvendo nel mondo.
c.s.
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