Minestroni che si colorano di arancione, barbagiuai di Ventimiglia, ravioli di zucca alla ligure e farinata di zucca genovese: ecco i consigli per scegliere il prodotto migliore.
Torna la regina dell’autunno: che sia in tavola o intagliata, a ottobre non si può fare a meno della zucca. In Liguria la fa da protagonista la trombetta di Albenga, dalla particolare forma a manico d’ombrello che può arrivare a superare anche il metro di lunghezza; la tradizione narra che fu introdotta in Liguria dai marinai che, di ritorno dai loro lunghi viaggi, erano soliti portare nuovi prodotti dai paesi esplorati.
Grazie alla sua versatilità è un prodotto che può essere utilizzato sia per preparazioni salate che dolci, ripercorrendo antiche ricette custodite nei piccoli borghi della nostra regione: dai minestroni che si colorano di arancione, ai barbagiuai dell’entroterra di Ventimiglia, dai ravioli di zucca alla ligure fino alla farinata di zucca genovese. Ma non solo di ricette si può parlare quando c’è di mezzo questo ortaggio: per aiutare grandi e piccini a trascorrere la paurosa notte delle streghe in maniera comunque divertente, si può ricorrere alla tradizione oltreoceano della festa di Halloween che insegna che la zucca scavata e intagliata, può diventare una vera e propria opera d’arte. Occorre una bella zucca dal peso compreso tra i cinque e i dieci chili, rotonda e senza imperfezioni perché, più liscia è la superficie, più facile è intagliarla.
Sia che si scelga da gustare a tavola sia come prodotto da intaglio, è essenziale però puntare a un prodotto di qualità made in Liguria. «La zucca è un prodotto ricco di vitamine e dalle innumerevoli proprietà, – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – che anche in Liguria non manca nella stagione invernale. Il modo migliore per essere sicuri della genuinità del prodotto acquistato, è rivolgersi ai produttori locali, direttamente in azienda o presso i mercati di Campagna Amica Liguria. In questo modo è possibile avere conferma della tracciabilità del prodotto e garanzia di qualità, onde evitare il rischio di portare a tavola zucche provenienti da paesi dove non vigono le stesse regole e controlli, come nel caso dell’Egitto e della Tunisia, tra i principali esportatori in Italia assieme al Portogallo. Quando questo non è possibile, consigliamo di fare attenzione ad alcuni dettagli: se si compra la zucca a pezzi, occorre verificare che le fette siano state tagliate da poco (la polpa deve essere un po’ umida e i semi scivolosi) perché la vitamina A è sensibile alla luce e tende a distruggersi man mano che passa il tempo. Va controllata anche la buccia: deve essere integra, senza segni di muffe e ammaccature».
c.s.
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