Lo scorso 6 dicembre una delegazione di guide ambientali ed escursionistiche della Liguria aderenti alla AIGAE, guidata da Luca Patelli, hanno visitato il “nostro” Oliveto della Riviera Ligure nel territorio di Lucinasco.
Nella circostanza il Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Riviera Ligure DOP si è messo a disposizione di una importante realtà turistica nonché di presidio sul territorio ligure. Le guide ambientali infatti stanno ampliando sempre di più il loro raggio di azione e le modalità di coinvolgimento del pubblico, anche in contesti legati alla realtà produttiva storica del territorio.
Ne è nato un colloquio che ha portato dalla presentazione delle attività dell’Oliveto, a note di toponomastica, ad una relazione tra pastorizia e olivicoltura nel tempo storico, a nozioni di coltivazione e gestione degli oliveti, fino a toccare tematiche legate ai prodotti ad Indicazione Geografica in Liguria ed oltre, alle cultivar di olivo e alle altre DOP e IGP olearie in Italia.
La visita e la breve passeggiata si è conclusa con una degustazione guidata, in campo aperto, volta a far conoscere due primattrici del contesto olivicolo ligure, l’oliva Taggiasca e l’oliva Razzola. La prima quale espressione della menzione Riviera Ligure-Riviera dei Fiori e la seconda legata alla Riviera di Levante. Momenti di confronto e discussione che si sono resi rilevanti in relazione al fatto che nella manifestazione multi-evento “Oliveti Aperti”, promossa dal Consorzio, in tutta la regione si sono svolte passeggiate tra gli olivi, toccando più aziende produttrici, con un primo buon riscontro di pubblico.
Il presidente del Consorzio, Carlo Siffredi, a tal proposito afferma: «Vorremmo promuovere in futuro i percorsi dell’Olio Riviera Ligure DOP, individuandoli, segnalandoli, mantenendoli proprio con il sostegno delle guide: persone dinamiche, poliglotte e dotate di ogni garanzia assicurativa e di sicurezza per far vivere a chiunque momenti di conoscenza in piena serenità. Si tratta di un’azione che ci pare doverosa per sostenere i legami tra un prodotto di eccellenza della Liguria e un territorio fragile che va conosciuto, sempre di più, da un pubblico attento alla qualità e all’ambiente».
c.s.
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