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light art protagonista con le opere di “light seeds” di nino alfieri pina inferrera presenta “natura altera”

Andora – Giovedì 27 dicembre 2018 doppio appuntamento con l’arte contemporanea con l’apertura di due mostre a Palazzo Tagliaferro. Alle ore 17.30, nelle sale del Museo Mineralogico Luciano Dabroi, ci sarà l’ inaugurazione di “Natura altera” di Pina Inferrea, mentre alle 18.00, nel Contemporary Culture Center aprirà “Light Seeds” di Nino Alfieri, un artista fra i più attivi esponenti della Light Art. Gli eventi sono a cura dell’Associazione CIE Contemporary.

Dopo il saluto del Sindaco del Comune di Andora Mauro Demichelis e dell’Assessore alla Cultura Maria Teresa Nasi, la mostra di Nino Alfieri sarà introdotta da Gisella Gellini, ricercatrice della cultura della luce con particolare riferimento alla Light Art. Appositamente per l’evento di Andora, l’opera Light Sphere sarà completata con i suoni tratti dalla composizione Symbiotic dell’artista Eskoit. Alla presentazione seguirà un rinfresco. La mostra di Nino Alfieri sarà aperta fino al 28 febbraio 2019, dal giovedì alla domenica, dalle ore 15.00 alle 19.00 con aperture straordinarie, dal 28 dicembre al 6 gennaio. Il 31 dicembre, l’esposizione sarà aperta dalle 15.00 alle 16.30. L’ingresso è libero.

Nel Museo Mineralogico esporrà invece Pina Inferrera: nata a Messina, vive e lavora a Bergamo, sperimentando varie possibilità espressive attraverso la fotografia, i video e le installazioni, utilizzando reperti industriali che la portano a realizzare opere imponenti capaci di ridisegnare gli spazi. Centrale nel sua ricerca la relazione uomo- ambiente e il significato più profondo della natura: la sua opera è un invito a riflettere sull’importanza del rispetto dell’ecosistema. Mostra fino al 10 marzo 2018, ogni sabato e domenica, dalle ore 15.00 alle 19.00 con aperture straordinarie dal 28 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 e il 31 dicembre dalle 15.00 alle 16.30. L’ingresso è libero.

Con “Light Seeds”, il Contemporary Culture Center ospita un artista fra i più attivi esponenti della Light Art. Nino Alfieri abbraccia con la sua arte la scultura, la pittura, la musica, la luce, utilizzando differenti materiali quali metalli, ceramiche, terrecotte, terre crude e svariate tecniche fondate sullo studio della riflessione della luce e della fluorescenza. Il lavoro di Nino Alfieri potrebbe essere paragonato a una sorta di teatro multisensoriale in cui il suono diventa un elemento fondamentale per il completamento e la comprensione dell’opera.

Il pubblico sarà certamente colpito dalle sue opere. Nella serie di bassorilievi chiamati “Ombre Luminose”, l’artista sperimenta l’utilizzo di fonti riflettenti utilizzate dietro alle sculture in legno e gesso per creare a parete auree luminose, senza l’utilizzo dell’elettricità. Grazie a una giusta incidenza della luce, la riflettenza, efficace sia con la luce solare che con la luce artificiale d’ambiente, sorprenderà lo spettatore che penserà di trovarsi di fronte ad un’opera retroilluminata da dei led che in realtà non sono presenti. Fra le forme utilizzate dall’artista in questa serie troviamo: il “Serpente di fuoco” che si morde la coda (un moderno Uruboro) o le sinuose “Sirens” che prendono vita da un susseguirsi di forme-matrici ispirate dalla natura.

In mostra verrà inoltre presentata l’opera Light Sphere la cui colonna sonora, Symbiotic, è stata realizzata da Eskoit, visual artist e ideatrice d’installazioni sonore. Il pezzo elettroacustico, scelto da Nino Alfieri, utilizza come suono di origine una campana tibetana a cui è stato applicato un processo di “convulsione” e altri suoni di sintesi composti su SuperCollider fra i quali uno ispirato all’equazione di gravitazione universale. Attraverso queste sue opere accompagnate da elementi acustici, Nino Alfieri, disorienta il pubblico portandolo in un altro mondo. Le sale affrescate del Contemporary Culture Center accoglieranno l’imponente opere “Eclipse”, un riflettore parabolico la cui larghezza si rifà alle braccia aperte dell’uomo, un rimando al mondo Rinascimentale quando l’essere umano veniva considerato unità di misura. La parabola è stata dipinta dall’artista con dei colori fotosensibili che si modulano grazie al meccanismo elettronico schermato dal disco bronzeo centrale. Non sarà solo l’opera a cambiare forma e luce ma grazie al meccanismo interno l’ energia luminosa si espanderà nello spazio circostante interagendo con i pigmenti dei dipinti presenti in sala modificandone dinamicamente la percezione a seconda delle frequenze luminose in continua evoluzione.

In mostra sarà inoltre presente l’opera multimediale “Light Seeds” – “evanescenza pulsante è l’energia dei semi” in cui l’artista coniuga scultura ed installazione ambientale. L’ispirazione alla base delle piccole sculture in terra cruda e terracotta di forma e misura variabile rimanda al mondo fossile, amigdale, a puntali di aratro del mondo antico e a forme-matrici organiche che in questo caso hanno l’aspetto di “semi primari”. Grazie ad una scheda elettronica l’artista riesce a modulare la luce e la sua intensità. Anche in questo caso il suono, ideato dal compositore di musica acustica Corrado Sajia, è un elemento fondamentale per vivere appieno l’esperienza artistica proposta da Alfieri. A concludere la mostra, il video “Fotosintesi” che riproduce la proiezione laser appositamente disturbata da un glicht realizzata da Nino Alfieri per una mostra realizzata a Cremona con l’aiuto dell’ingegnere laser Gianpietro Grossi.

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