L’Ecobonus 110% permette alle persone che desiderano intervenire nella propria casa, di abbattere sensibilmente i costi di intervento.
Non bisogna fare l’errore di pensare che con il bonus 110% “il lavoro sia a costo zero”, perché in moltissimi casi è richiesta una parte (se pur piccola di budget) da parte del committente.
Cosa fare se vuoi riqualificare casa tua?
Il primo passo fondamentale è la diagnosi preliminare dell’immobile.
La diagnosi preventiva consiste nel fare un sopralluogo con relativo preventivo e studio di fattibilità, e richiede l’intervento di un tecnico (geometra/architetto), di un termotecnico e di un commercialista per stabilire le prestazioni energetiche dell’immobile prima e dopo la riqualificazione.
Questa attività di analisi preventiva è complessa e deve essere accurata e per questo motivo non è gratuita e richiede un costo anticipato da parte del committente per stabilire la reale fattibilità dell’intervento e di tutte le modalità operative richieste.
La diagnosi preventiva comprende:
- raccolta e verifica della documentazione esistente;
- analisi energetica del fabbricato pre-intervento (compreso A.P.E.);
- esecuzione dello studio di fattibilità e delle possibili combinazioni per il doppio salto di classe energetica;
- analisi economica post diagnosi, del budget di investimento necessario alla riqualificazione dell’edificio, sfruttando al meglio i tetti di spesa concessi dai bonus presenti nel decreto rilancio;
- relazione tecnica riassuntiva riportante l’elenco degli interventi necessari alla riqualificazione dell’immobile;
- quadro economico complessivo dell’intervento conseguente la relazione tecnica generale, suddiviso per capitoli di spesa in funzione dei bonus.
Qualora l’analisi di fattibilità dovesse essere convalidata sia dal portale ENEA sia dalla banca, e il lavoro di riqualificazione confermato dal committente, questo costo verrà assorbito dall’Ecobonus 110%.
Per usufruire del Superbonus per l’installazione di un impianto fotovoltaico domestico è necessario che la potenza sia inferiore ai 20kW, che sia collocato su un edificio e abbinato a uno dei tre interventi master previsti dal decreto.
Essi sono: isolamento delle superfici degli edifici, sostituzione dell’impianto di riscaldamento con soluzioni più efficienti o interventi antisismici.
La loro combinazione deve inoltre migliorare l’efficienza dell’edificio di almeno due classi energetiche.
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