A causa della pandemia nel 2020 le imprese italiane hanno subito una perdita di ricavi di quasi 400 miliardi, nell’ultimo anno sono “scomparsi” dal mercato del lavoro 345mila occupati indipendenti e il 34,5% delle micro e piccole imprese avrà gravi problemi di liquidità almeno fino all’estate. Il Dl Sostegni bis, combinato con le misure del Dl ‘Anticipo riaperture’, va nella giusta direzione per supportare le imprese nella ripartenza, pur in questa fase che presenta ancora elementi di incertezza. Ora per liberare tutte le energie di cui il sistema produttivo dispone vanno rapidamente avviate le riforme e attuati i progetti del PNRR anche a misura di micro e piccole imprese.
È il giudizio espresso dai rappresentanti di Confartigianato intervenuti oggi all’Audizione sul Dl Sostegni bis presso la Commissione Bilancio della Camera.
Positiva la valutazione sui nuovi criteri per il riconoscimento di un ulteriore contributo a fondo perduto con un impegno di oltre 15 miliardi di risorse. In particolare, Confartigianato apprezza anche la possibilità di poter recuperare “a conguaglio” parte del minor risultato d’esercizio conseguito nel 2020 rispetto al 2019 che riconosce le situazioni imprenditoriali con maggiori costi fissi. Positivo anche il riconoscimento per i primi 7 mesi del 2021 del credito imposta sugli affitti commerciali, così come la possibilità, più volte sollecitata da Confartigianato, di poter recuperare l’IVA immediatamente all’apertura delle procure concorsuali e non dover attendere, come avviene oggi, la loro chiusura spesso a distanza di parecchi anni.
Sul fronte del sostegno alla liquidità per le imprese, Confartigianato apprezza la proroga della moratoria legale fino al 31 dicembre 2021 e la proroga al 31 dicembre 2021 della Garanzia pubblica del Fondo Centrale di Garanzia, seppure con una lieve riduzione della percentuale di garanzia.
I rappresentanti della Confederazione danno giudizio positivo sulla volontà del Governo di incentivare la ripresa dell’occupazione con una riduzione del costo del lavoro utilizzando il contratto di rioccupazione, accompagnato da uno sgravio contributivo totale per la durata di 6 mesi. Si tratta – sostengono – di una misura sperimentale. Per uscire da una logica emergenziale, va introdotta una soluzione di carattere strutturale e di semplice gestione, che restituisca fiducia alle imprese e permetta loro di programmare i nuovi ingressi in un’ottica di più ampio respiro.
Secondo Confartigianato, inoltre, con la misura che prevede il progetto individuale di inserimento volto a garantire l’adeguamento delle competenze del lavoratore, si riconosce l’importanza della formazione per rafforzare la competitività e la produttività del sistema economico e sostenere i livelli di occupazione.
Positivo il differimento dei termini dei versamenti contributivi dei soggetti iscritti alle gestioni autonome speciali degli artigiani e commercianti.
Confartigianato vede, infine, con favore l’istituzione di un Fondo dedicato alla creazione di “Scuole dei mestieri” a livello territoriale. Auspica che il decreto attuativo del Ministero del Lavoro, nell’individuare i criteri e le modalità di applicazione e di utilizzo delle risorse, tenga conto delle specificità proprie delle imprese artigiane e delle micro e piccole imprese diffuse sul territorio, tradizionalmente vocate a formare i mestieri del made in Italy.
c.s.
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