Dopo i primi tre mesi del 2021 negativi, l’artigianato ligure recupera e chiude, a giugno, con un saldo positivo di nuove imprese. Giancarlo Grasso (Confartigianato): «Risultati incoraggianti, ma è presto per parlare di un ritorno alla normalità pre-Covid. Fondamentale accelerare ora su riforme e azioni per la ripartenza».
Genova. Recupera l’artigianato ligure nel secondo trimestre dell’anno. Tra aprile e giugno 2021, secondo gli ultimi dati Infocamere-Movimprese, elaborati da Confartigianato, il saldo tra aperture (764) e chiusure di attività (523) è positivo di 241 microimprese (+0,5%). A fine marzo 2021 l’andamento era negativo di quasi lo 0,2%. Nel complesso in Liguria, oggi, le microimprese artigiane attive raggiungono le 43.096 unità.
Anche a livello nazionale la curva del settore artigiano risale nel trimestre, con un +0,4%: 21.722 le aperture e 16.682 le chiusure su 1.284.272 realtà totali in Italia.
Uno sguardo ai principali settori di attività artigiana: situazione pressoché invariata nel manifatturiero ligure, che conta all’attivo 6.879 micromprese, con 88 aperture e 80 chiusure nel trimestre. Segno positivo nell’edilizia, con 20.978 microimprese totali: 433 le nuove aperture e 276 le chiusure, con un saldo positivo dello 0,7%.
La situazione nelle province: tra aprile e giugno a Genova, in totale 21.993 microimprese artigiane attive, aprono 398 realtà e ne chiudono 277 (+0,5%). Pressoché invariato il manifatturiero, 3.575 microimprese con 41 aperture e 43 chiusure, mentre l’edilizia, 10.487 microimprese totali in provincia, registra un saldo positivo (+0,6%) tra aperture (223) e chiusure di attività (153).
A Savona sono 8.666 le microimprese attive. 152 le nuove aperture nel secondo trimestre, 111 le chiusure (+0,47%). In lieve crescita il manifatturiero, 1.348 microimprese all’attivo, 26 aperture e 18 chiusure nel secondo trimestre, +0,6%. Per quello che riguarda l’edilizia, si contano 83 aperture e 60 chiusure, su 4.385 realtà attive (+0,5%).
A Imperia l’artigianato conta 7.209 microimprese attive: 126 nuove iscrizioni e 80 cessazioni d’attività (+0,6%). Manifatturiero pressoché invariato con 981 microimprese totali, 11 aperture e 8 chiusure. Le costruzioni chiudono il secondo trimestre a quota 3.927 microimprese, 79 aperture e 44 chiusure (+0,89%).
Guardando infine la provincia della Spezia, le imprese artigiane attive a fine giugno sono 5.228, il saldo tra nuove aperture (88) e chiusure (55) è positivo, con un trend trimestrale pari a +0,6%. L’edilizia conta 2.179 realtà, 48 nuove aperture e 19 chiusure, +1,33%. Cambia poco nel manifatturiero: 975 microimprese attive, con 10 iscrizioni e 11 cessazioni di attività.
«Numeri incoraggianti che ci mostrano un settore in recupero rispetto a fine 2020 e inizio 2021, ma è presto per parlare di un ritorno alla normalità pre-Covid – è il commento di Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – è ora fondamentale accelerare su tutte le azioni e le riforme a supporto della ripartenza delle nostre microimprese: parliamo di accesso al credito, con le risorse della cassa artigiana, e di tutte le opportunità di investimento e crescita che arriveranno grazie ai prossimi fondi europei e a quelli del Pnrr. Senza perdere di vista il controllo della pandemia, perché non possiamo permetterci nei prossimi mesi nuove chiusure».
c.s.
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