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Genova. Il capoluogo ligure si prepara ad ospitare una retrospettiva dedicata a uno dei più visionari artisti italiani del XX secolo, Ruffo Caselli. Noto per le sue opere che anticipano le sfide e le opportunità dell’era digitale, Caselli ha saputo coniugare l’arte con la filosofia, dando vita a un movimento artistico unico: l’Esistenzialismo Cibernetico.

Un pioniere dell’arte contemporanea. Nato a Firenze nel 1932, Caselli si trasferisce presto a Milano, dove entra in contatto con la vivace scena artistica dell’epoca. La sua amicizia con Lucio Fontana lo spinge a esplorare nuove forme espressive, portandolo a creare opere che anticipano i temi della robotica e dell’intelligenza artificiale.

Le sue tele, popolate da figure ibride tra uomo e macchina, sono un’esplorazione profonda dell’identità umana in un’epoca dominata dalla tecnologia. Caselli non si limita a rappresentare le macchine, ma ne esplora l’impatto sulla nostra esistenza, sollevando interrogativi sulla natura stessa dell’umanità.

L’Esistenzialismo Cibernetico: un manifesto per il futuro. L’Esistenzialismo Cibernetico, teorizzato da Caselli, è un movimento artistico che pone al centro dell’attenzione il rapporto tra l’uomo e la macchina. Le opere di Caselli sono un invito a riflettere sul nostro futuro, su come la tecnologia stia trasformando il nostro modo di vivere e di relazionarci.

Una mostra imperdibile. La mostra genovese, le cui date e la location saranno presto annunciate, promette di essere «un’esperienza emozionante e coinvolgente, che permetterà di immergersi nel mondo dell’arte cibernetica», annuncia Carmen Gallo, fondatrice e direttrice del Center for the Multidisciplinary Study of Cybernetic Existentialism e curatrice delle mostre dell’artista in molte parti del mondo.

Crediti immagini: Centro per lo Studio Multidisciplinare dell’Esistenzialismo Cibernetico di New York

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