Genova. Il Teatro Carlo Felice di Genova ripropone l’allestimento de “La Traviata” firmato da Giorgio Gallione, con scene di Guido Fiorato. Lo spettacolo, già rappresentato nel 2017 e nel 2018, tornerà in scena a partire da domenica sera alle ore 20:00.
La presentazione dell’evento ha visto la partecipazione del sovrintendente Claudio Orazi, del direttore artistico Pierangelo Conte e degli assessori alla cultura Simona Ferro (Regione Liguria) e Lorenza Rosso (Comune di Genova). Erano inoltre presenti i protagonisti dello spettacolo: il direttore d’orchestra Renato Palumbo, il regista Giorgio Gallione e i cantanti Carolina Lopez Moreno (Violetta), Francesco Meli (Alfredo) e Roberto Frontali (Germont).
Il regista Gallione, presentando la sua interpretazione otto anni fa, aveva sottolineato come il preludio anticipasse la morte di Violetta, con la protagonista che si muoveva tra “spettri”, intendendo l’opera come un «flashback tra la vita e la morte». Questo concetto è condiviso dal maestro Palumbo, esperto del repertorio verdiano, che evidenzia come il preludio evochi la tragica fine di Violetta. Palumbo descrive l’opera come «apparentemente semplice nella sua drammaturgia, eppure estremamente complessa per la forza e l’intensità del personaggio ispirato a una figura reale».
L’opera di Verdi, composta nel 1853, trae ispirazione dalla vita di Marie Duplessis (pseudonimo di Alphonsine Rose Plessis), celebre cortigiana francese del XIX secolo, scomparsa prematuramente nel 1847 all’età di 23 anni. La sua vita, caratterizzata da relazioni con figure di spicco come Alexandre Dumas e Franz Liszt, fece scalpore nella società parigina. Dumas la rese protagonista del suo romanzo nel 1848 e ne trasse un dramma nel 1852. L’anno successivo, Verdi compose “La Traviata”, un’opera che, secondo Palumbo, «era di un’attualità straordinaria e che mantiene tuttora la sua carica di attualità».
Orazi ha inoltre annunciato che il 29 gennaio a Milano verrà presentato il programma delle iniziative legate al bicentenario dell’arrivo dell’opera italiana negli Stati Uniti, grazie all’impegno di Ferruccio de Bortoli. Questo progetto è legato alla memoria del letterato Lorenzo Da Ponte.
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