Savona. Il Teatro dell’Opera Giocosa presenta, il 26 e 27 gennaio 2025 al Teatro Chiabrera di Savona, “Der Kaiser von Atlantis oder Die Tod-Verweigerung” (L’imperatore di Atlantide ovvero Il rifiuto della morte), leggenda in un atto e quattro scene di Viktor Ullmann su testo di Peter Kien. Quest’opera, composta durante la prigionia nel campo di concentramento di Theresienstadt, sarà rappresentata per la prima volta a Savona.
La regia è affidata a Stefania Panighini, la direzione d’orchestra al Maestro Giuseppe Bruno, con un cast di giovani artisti internazionali, scene e luci di Andrea Tocchio.
Viktor Ullmann, allievo di Schönberg e Zemlinsky, fu internato a Theresienstadt dove si occupò delle attività musicali e ricreative. Compose “Der Kaiser” tra il 1943 e il 1944. Le prove, dirette da Rafael Schächter, proseguirono fino al marzo del 1944, quando la censura nazista, intuendo nella figura dell’imperatore Overall (traduzione in inglese di “Über Alles“) una satira di Hitler, ne bloccò la rappresentazione.
Ullmann, trasferito ad Auschwitz e destinato alle camere a gas due giorni dopo il suo arrivo, affidò la partitura al bibliotecario del campo Utzit, il quale, a sua volta, la consegnò a Hans Günther Adler. Adler, liberato il 27 gennaio dall’Armata Rossa, si trasferì in Inghilterra. La partitura rimase sconosciuta fino al 1972, quando il direttore d’orchestra Kerry Woodward la ritrovò e, dopo averla completata, la presentò per la prima volta al pubblico al Bellevue Centre di Amsterdam il 16 dicembre 1975.
In occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione dal nazifascismo, il Teatro dell’Opera Giocosa, in coproduzione con il Lerici Music Festival, il Conservatorio Puccini di La Spezia e Opera for Peace, offre alla città un’occasione di riflessione attraverso l’opera di un musicista la cui carriera fu interrotta tragicamente dalla storia.
L’opera, dalle sonorità accattivanti con influenze di musica popolare tedesca e richiami a Berg, Hindemith e Kurt Weill, narra di come la crudeltà omicida dell’imperatore Overall porti persino la Morte a rifiutare il proprio ruolo.
In collaborazione con ANED, ANPI e l’Associazione Rossini, il 21 gennaio alle ore 17 presso la Sala Stella Maris si terrà un incontro di approfondimento sull’opera a cura di Sergio Tortarolo ed Emanuela E. Abbadessa.
Prosegue anche per il 2025 il “Progetto Scuole” dell’Opera Giocosa, con incontri di preparazione e guida all’ascolto per gli studenti, coordinati da Emanuela Ersilia Abbadessa. Il 27 gennaio, in collaborazione con ANED Savona Imperia, “Der Kaiser” sarà proposto alle scuole medie e superiori di Savona e provincia con due rappresentazioni alle ore 10 e alle ore 11:45.
In occasione delle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e con il patrocinio del Consiglio regionale della Liguria, dei Comuni di Savona e Imperia e delle Province di Savona e Imperia, il 29 gennaio dalle ore 10 presso la Sala della Sibilla a Savona e il 30 gennaio dalle ore 10 al Teatro Cavour di Imperia, saranno ospiti d’onore Andra e Tatiana Bucci, deportate ad Auschwitz-Birkenau nell’aprile 1944 all’età di sette e cinque anni.
Secondo le stime del Museo di Auschwitz, ad Auschwitz-Birkenau furono deportati almeno 230.000 bambini ebrei. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni, solo 25 sopravvissero. Il 27 gennaio 1945, all’arrivo dei sovietici, nel campo si trovavano solo 650 bambini di diverse nazionalità, di cui meno di 50 sotto i 10 anni. Tra questi sopravvissuti vi erano Andra e Tatiana.
La Sezione ANED ets Savona – Imperia ha invitato Andra e Tatiana Bucci per offrire agli studenti delle due province l’opportunità di ascoltare la loro testimonianza.
Il 29 gennaio alle ore 21 nella Chiesa di Sant’Andrea di Savona si terrà il Concerto della Memoria con la Banda Forzano Città di Savona e letture di testimonianze di ex deportati e riflessioni di studenti savonesi coordinati da Jacopo Marchisio. Saranno presenti anche Andra e Tatiana Bucci.
ANED prevede altre iniziative per il Mese della Memoria sui canali social dedicati.
Auschwitz è soprattutto il camino. Non so quando, ma a un certo punto sapevo di essere in quel posto chiamato Auschwitz e per me quel nome si legava alla ciminiera. […] Sta di fatto che io sapevo che lì dentro si inceneriva la gente. Uscivano anche fiamme, non solo fumo grigio. Vampate di fiamme, da cui pioveva come una nebbiolina grigia che si posava dappertutto. E si sentiva sempre quell’odore, io non capivo che cosa fosse. Dopo ho saputo che era carne bruciata. – Tatiana Bucci
Se chiudo gli occhi, rivedo la baracca dei bambini, io, mia sorella e Sergio che giriamo intorno tenendoci per mano. […] Andiamo in giro soli, abbiamo freddo, addosso abbiamo dei cappottoni e le scarpe senza calze che ci sfuggono dai piedi. – Andra Bucci
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