Torna l’ora solare: un’ora in più di sonno, ma anche qualche disagio

Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre le lancette si spostano indietro di un’ora.

L’autunno porta con sé non solo le prime fredde giornate, ma anche un appuntamento fisso con i nostri orologi: il ritorno all’ora solare. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle 3:00, dovremo spostare le lancette indietro di un’ora. Guadagneremo così un’ora di sonno, ma le giornate si accorceranno sempre di più.

Perché cambiamo ora? Questa pratica, introdotta per la prima volta durante la Prima Guerra Mondiale per ottimizzare l’utilizzo della luce naturale, ha lo scopo di far coincidere al meglio le ore di luce con quelle di attività umana. Tuttavia, negli ultimi anni, l’utilità del cambio d’ora è stata messa in discussione da molti esperti e cittadini, che ne sottolineano gli effetti negativi sulla salute e sull’economia.

Impatti sulla salute. Il passaggio all’ora solare può causare diversi disturbi, tra cui:

• disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni e sonnolenza diurna;
• alterazioni dell’umore: irritabilità, ansia e depressione;
• diminuzione della concentrazione: difficoltà a mantenere l’attenzione e a svolgere attività quotidiane.

Benefici economici ed ambientali. Nonostante gli effetti negativi sulla salute, il ritorno all’ora solare presenta anche alcuni vantaggi, soprattutto in termini di risparmio energetico. Grazie alla maggiore coincidenza tra le ore di luce e quelle di attività, si riducono i consumi elettrici per l’illuminazione artificiale, con conseguenti benefici per l’ambiente e per le nostre bollette.

Il futuro dell’ora solare. L’Unione Europea sta valutando l’ipotesi di abolire definitivamente il cambio d’ora, ma al momento non è stata presa alcuna decisione definitiva. Nel frattempo, per mitigare gli effetti negativi del passaggio all’ora solare, si consiglia di adottare gradualmente nuovi ritmi di sonno e di alimentazione.