« Valorizzare ma soprattutto tutelare queste attività, ormai dimezzatesi, significa mantenere viva le città e tenere in vita quel po’ che ancora rimane nei paesi di provincia»
Albenga (23 mag.) E’ stata una ripartenza lenta quella dei negozi di prossimità con vendite ben al di sotto delle aspettative. «Sebbene le imprese abbiano accolto con entusiasmo la fine del lockdown, sobbarcandosi spese considerevoli per adeguarsi alle prescrizioni di sicurezza imposte, l’avvio della loro fase due è stato fiacco», sottolinea Eraldo Ciangherotti che lancia l’iniziativa «Aiutiamo il piccolo commercio», un’operazione di grande valore sociale per evitare che i negozi di vicinato spengano le loro insegne.
In piena emergenza Coronavirus si è riscoperta l’importanza dei piccoli negozi favorita anche dalle limitazioni negli spostamenti. Una piccola rivincita di quel piccolo commercio così bistrattato dai governi. «Ora siamo passati alla seconda fase ed è necessario favorire la ripartenza dei commercianti facendo la nostra parte. Sensibilizziamo gli albenganesi a fare shopping nei negozi sotto casa – è l’appello di Ciangherotti agli albenganesi – Facendo shopping nei negozi vicino a casa, li aiuteremo a sostenere le spese per la sanificazione, l’adeguamento dei locali, ma soprattutto a pagare le tasse e gli affitti».
Ciangherotti ha raccolto le preoccupazioni dei negozianti ingauni ora schiacciati dalla crisi: «Le vendite non decollano, complice il fisiologico calo dei consumi dovuto al clima emergenziale, ma anche lo stop al turismo, la chiusura delle scuole e una ancora modesta ripresa delle attività negli uffici hanno fanno il resto. Ora che il commercio ha rimesso in moto il motore facciamo la nostra parte mettendoci la benzina. Tra i commercianti non mancano grinta e speranze, i quali però stanno facendo sforzi enormi per sopravvivere e in un quadro già preoccupante si aggiunge la concorrenza sleale delle grandi catene dello shopping, più preparate nell’usare i consumatori attraverso strategie di marketing che potrebbero essere adottate anche dall’Amministrazione Comunale. Salvaguardiamo la storia del territorio e del piccolo commercio prima che inizino a proliferare centri commerciali e il commercio online pilotato dai giganti del web. Valorizzare ma soprattutto tutelare queste attività, ormai dimezzatesi, significa mantenere viva la città e tenere in vita quel po’ che ancora rimane nei paesi di provincia».
c.s.
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