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Che differenza c’è con il Digital Green Certificate, quanto dura, chi lo rilascia, come e a che cosa dà diritto?

Nel Decreto Legge Riaperture, firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e già in vigore da ieri, mercoledì 19 maggio, si parla del Green Pass, un documento, cartaceo o digitale, che permette di viaggiare in Europa o prendere parte a determinati eventi o di viaggiare tra regioni di colore rosso o arancione in tempo di pandemia.

Che cos’è

La certificazione verde, o green pass è stata istituita dal decreto legge 52 sulle “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali”, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 21 aprile. Ma di che si tratta? Possono essere considerati “green pass” il certificato vaccinale, il referto di un tampone antigenico rapido o molecolare negativo effettuato al massimo 48 ore prima, il referto della Asl che certifica la fine dell’infezione da Sars-Cov-2 e quindi la guarigione. Sono documenti validi sia in versione digitale che cartacea.

Chi lo può richiedere e dove

Dunque hanno diritto ad ottenere il green pass, tutte le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, chi risulta negativo ad un tampone molecolare o rapido effettuato entro 48 ore dall’evento, chi è guarito dal coronavirus con un tampone negativo. A rilasciare il documento sono quindi la struttura sanitaria o l’autorità sanitaria locale dove sono state effettuate le inoculazioni del vaccino. Il medico curante o la struttura che ha curato chi è guarito dal coronavirus, con una certificazione della guarigione. E nel caso di certificazione per tampone negativo, il documento viene rilasciato direttamente dal laboratorio dove è stato effettuato. 

A cosa serve e quanto dura

Al momento avere un green pass autorizza a spostamenti tra regioni di colore rosso o arancione, a partecipare ad eventi che richiedono la certificazione, come spettacoli all’aperto, cerimonie, fiere e congressi. Ma si sta studiando un suo utilizzo anche per l’ingresso nelle sale giochi, sale bingo, casinò e discoteche che riapriranno dal primo di luglio. La durata della certificazione verde dipende dal tipo di certificato che si ottiene. Il certificato vaccinale ha la durata più estesa pari a 9 mesi e può essere rilasciato già dopo la prima dose e avere validità dal 15° giorno successivo fino alla data del richiamo: diventa così una sorta di «foglio rosa» che permette di spostarsi anche a chi ha il richiamo molto in avanti nel tempo. Il certificato di avvenuta guarigione dal coronavirus dura 6 mesi dalla data di fine isolamento. Il referto del tampone negativo, molecolare o antigenico, vale solo 48 ore dal prelievo. Tutte le certificazioni che si hanno sono già valide a tutti gli effetti come green pass.

Che cos’è il Digital Green Certificate

Al momento il green pass è valido solo per gli spostamenti in Italia e in alcuni paesi europei che lo accettano. In realtà per viaggiare in Europa liberamente siamo in attesa dell’introduzione del Digital green certificate che dovrebbe entrare in vigore da giugno e avrà regole e caratteristiche comuni a tutti i 27 paesi della Ue. Il documento avrà le stesse caratteristiche della certificazione verde italiana ma con in più un codice QR associato ad un codice identificativo univoco a livello nazionale e leggibile da tutti gli Stati Ue. Il Dgc permetterà di muoversi liberamente tra gli Stati senza incorrere in quarantene o sottoporsi ad ulteriori test.

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