C’è amarezza ad Albenga travolta, come tutta la Liguria e l’Italia intera, da un principio di autunno devastante, che ha portato morti e innumerevoli danni da nord a sud. La pioggia, il vento e soprattutto le violentissime mareggiate hanno messo in ginocchio cittadine, isolando popolazioni e ferendo mortalmente la costa. Frane e smottamenti, postumi di questo evento, tengono ancora sotto scacco i collegamenti e le zone più a monte, già battute da raffiche che hanno sradicato interi boschi.
Una situazione spaventosa che poco aveva del prevedibile, anche se molte amministrazioni hanno provveduto alla meglio, con manutenzioni tampone e ripulitura di foci e corsi d’acqua. Interventi temporanei che non soddisfano l’albenganese danneggiata, soprattutto, per gli allagamenti che hanno colpito le coltivazioni.
A farsi portavoce del malumore generale è, ancora una volta, Angelo Pallaro de “I Cittadini Stanchi”, che denuncia una mancanza di opere strutturali a tutela dell’ambiente e delle zone più a rischio idro-geologico, per il cui finanziamento dovrebbero intervenire Provincia e Regione che, del resto per tutto il savonese, hanno stanziato solo 50 mila euro.
L’avvocato de “I Cittadini Stanchi” Gabriele Castiglia, membro del comitato civico di Levante, riporta l’attenzione sul nuovo depuratore, non ancora attivato, la cui collocazione a confine col lato mare di Ceriale, alle spalle della ferrovia, è stata aspramente contestata per i problemi di dissesto dell’area, che causano spesso la chiusura di Viale Che Guevara.
La speranza è dunque che il governatore Toti, dopo la recente visita ad Alassio, anch’essa duramente colpita dal maltempo, accolga l’invito di Albenga, per dare risposte dirette e risolutive ai tanti problemi che la affliggono.
“I Comuni da soli non possono far fronte ad interventi strutturali importanti come quelli che ci sono da fare soprattutto per il rischio idrogeologico. La Liguria è soggetta a rischio ed è complesso intervenire” – sottolinea il sindaco Cangiano. La giunta comunale sta preparando diversi interventi, tra cui un importante progetto sul rio Fasceo-Carendetta, il cui finanziamento risanerebbe una zona a rischio. Come ogni anno il Comune ha attuato interventi di messa in sicurezza di rii, canali e argini, i quali hanno contenuto i danni dell’alluvione.” “Il nostro territorio ha bisogno di finanziamenti maggiori da parto dello Stato e vanno distribuiti in maniera eguale su tutta la regione. – conclude Cangiano – Abbiamo progetti che permettano di intervenire sulla salvaguardia del territorio, ma in un momento in cui la Liguria è piegata tra la tragedia del Ponte Morandi e il recente stato di emergenza, la situazione non è affatto semplice.”
Grazia Noseda – Sara Ansalone
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