Le segnalazioni possono essere inviate via mail all’Ente Parco che valuterà rilevanza e successivi approfondimenti.
Negli ultimi anni sono pervenute occasionalmente dal nostro territorio segnalazioni di possibili avvistamenti di Gatto selvatico, di cui non si trovano notizie storiche della presenza nell’areale occidentale Liguria-Piemonte. Il Gatto selvatico europeo, sottoposto a tutela dal 1977, dopo essere stato in passato ambita preda di caccia per la pelliccia e esemplare da collezione, appartiene come il gatto domestico alla sottospecie dell’unica specie Felis silvestris diffusa tra Europa, Africa e Asia.
Nell’aprile 2017, in una piazzola di sosta della A26 Genova Prà-Gravellona Toce, all’altezza di Rossiglione, un automobilista rinvenne i resti di un gatto investito dalle auto, che presentava una disposizione degli anelli sulla coda caratteristici della specie selvatica. L’esemplare venne trasferito all’Università degli Studi di Siena e successivamente al Museo di Storia Naturale della Maremma dove venne eseguita la necroscopia, con la partecipazione del Professor Bernardino Ragni, massimo esperto italiano del carnivoro. Il felino risultò essere una femmina di circa tre anni d’età, gravida di due feti e con i segni di precedenti gravidanze; il disegno del mantello mostrava una chiara eredità selvatica, tuttavia l’analisi genetica eseguita sull’esemplare e sui feti ha identificato la presenza di caratteri appartenenti al gatto domestico. È noto infatti come l’ibridazione tra selvatico e domestico sia il maggiore fattore di rischio per la conservazione della sottospecie selvatica, tuttavia si tratta di un ritrovamento davvero degno di nota: considerato che la durata media di vita in natura per un felide selvatico è 5-6 anni, questo esemplare con caratteri originati dal selvatico permette di ritenere che nell’Appennino Ligure-Piemontese siano presenti gatti completamente selvatici.
Il Parco del Beigua dunque intende approfondire una prima fase di indagine sul territorio per recuperare nella memoria storica della popolazione locale tracce della presenza del gatto selvatico, raccogliendo notizie, ricordi e fotografie di incontri, vecchie cacce o animali naturalizzati. Le segnalazioni possono essere inviate via mail all’Ente Parco () che valuterà rilevanza e successivi approfondimenti.
c.s.
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