Un capriolo è stato investito da un’auto a Biestro (SV), lungo la provinciale 15, a poche centinaia di metri dalla piazza della frazione di Carcare; a scorgerlo alle 22,30, steso lungo la cunetta con due zampe rotte, è stato un automobilista, G.T.che, fermatosi e impietosito dalle condizioni della bestiola, ha iniziato una serie interminabile di telefonate ad ogni possibile ente pubblico, senza ottenere il benché minimo intervento (risposta tipica: “non è di nostra competenza”, telefoni a …); anche alcuni veterinari privati, a cui voleva portarlo nel loro ambulatorio, hanno rifiutato adducendo impedimenti di tipo legale; l’animale è morto ore dopo ed è ancora sul posto.
La Protezione Animali savonese denuncia questo ennesimo caso di pessima gestione pubblica della fauna selvatica che, per quanto riguarda il soccorso notturno degli animali selvatici feriti, è da risolvere al più presto e senza indugio; tutti i giorni, dalle 9 alle 19, Enpa, associazione privata di volontariato (che non tutti gli anni riceve un contributo, comunque inferiore alle spese vive sostenute, dalla Regione Liguria) garantisce il soccorso e la cura degli animali selvatici feriti ed in difficoltà (2.237 soggetti soccorsi nel 2017, oltre 100.000 chilometri percorsi in tutta la provincia); ad eccezione degli ungulati (cinghiali, caprioli e daini), il cui recupero è affidato agli Ambiti Territoriali di Caccia, che però sono anch’essi operativi solo durante il giorno.
L’organizzazione del recupero è affidata per legge alle Regioni: Enpa Savona sollecita pubblicamente l’assessorato regionale competente e il presidente della Liguria Toti, a farlo al più presto per eliminare questa autentica barbarie; è una questione di civiltà e anche di immagine verso i tanti turisti animalisti che frequentano il savonese
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