Anche quest’anno si è concluso il monitoraggio di dodici giorni della migrazione dei rapaci diurni, condotto dal 7 al 18 maggio, ai confini meridionali del Parco del Beigua, sui primi rilievi alle spalle di Arenzano. Il controllo è incentrato sulla migrazione del Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) che, intorno alla metà del mese, raggiunge il picco del proprio passaggio. Tra i rapaci diurni è la specie più abbondante in migrazione pre-riproduttiva, nella ZPS “Beigua-Turchino” come in molti altri siti di migrazione italiani e mediterranei, ed è seguito da oltre 15 anni in questo periodo-chiave con modalità e protocolli d’osservazione standardizzati.
Quest’anno il dato è stato particolarmente rilevante, con il passaggio di più di 6.000 esemplari.
«Il risultato del monitoraggio di una specie animale mediante conteggi ripetuti negli anni può sempre riservare sorprese. – dice Luca Baghino l’ornitologo che da oltre 30 anni segue il fenomeno della migrazione dei rapaci per il Parco – Quello del 2023 è stato decisamente superiore alla media e contribuisce a definire meglio, arricchendolo di nuove informazioni, il volume complessivo di migrazione stimabile nella ZPS “Beigua-Turchino».
Da un anno all’altro la variabilità e le fluttuazioni numeriche possono sono considerevoli: in fase di conteggio sono molti i fattori che entrano in gioco e tra questi il più influente è la meteorologia del periodo. «La variabilità opera alle varie scale – continua Baghino – ed è possibile che il concorso delle condizioni meteo avverse abbia fatto convergere lungo l’Appennino ligure contingenti che solitamente transitano in migrazione più a nord-ovest. A maggio si muovono popolazioni dirette nei Paesi dell’Europa centro-orientale e composte da falchi pecchiaioli adulti, che hanno trascorso vari mesi a svernare nelle foreste tropicali dell’Africa centrale; ritornano infatti da questa vasta area geografica che, ad un rapace con dieta specializzata in quanto basata sugli Imenotteri (vespe soprattutto), offre habitat ricchi di risorse alimentari, ma da maggio in avanti buone disponibilità trofiche si ritrovano, per le loro esigenze riproduttive, anche alle nostre latitudini e a quelle superiori».
c.s.
Crediti immagini: Gabriella Motta
Continua a leggere le notizie di Mediagold, segui la nostra pagina Facebook e X, resta aggiornato con le nostre ultime notizie da Google News.