Bargagli (GE). Ancora una volta, le complicazioni burocratiche rischiano di mettere a repentaglio la vita di due animali innocenti. Naso e Rosino, due cinghiali che vivono felici con la loro umana a Bargagli, in Liguria, sono stati condannati a morte dalla ASL 3 Liguria con la motivazione di contrastare la diffusione della Peste Suina Africana (PSA).
Rifugio Miletta, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti degli animali, non ci sta e ha deciso di intraprendere un ricorso al TAR della Liguria per salvare Naso e Rosino.
«Siamo sconvolti e terrorizzati per la sentenza di morte emessa dalla ASL – dichiara Alessandra Motta, presidentessa di Rifugio Miletta – Naso e Rosino sono sani, amati e non hanno alcun contatto con altri cinghiali selvatici. Non c’è alcuna ragione per condannarli a morte!».
L’avvocato Angelita Caruocciolo, che patrocina il ricorso, aggiunge: «La ASL 3 sta agendo in modo illegittimo e prevaricatore. La normativa nazionale ed europea consente la detenzione di due esemplari di cinghiali per finalità affettive, come nel caso di Naso e Rosino. Le ASL dovrebbero avere una linea di condotta univoca su queste questioni, soprattutto alla luce delle numerose sentenze di TAR che hanno già annullato provvedimenti simili».
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