Le velelle, conosciute anche come “barchette di San Pietro”, sono creature marine simili a meduse che formano colonie galleggianti. La loro presenza lungo le coste liguri è stata segnalata con anticipo rispetto agli anni passati, con avvistamenti al largo di Genova Pegli e Ceriale.
Nonostante il loro aspetto innocuo, le velelle possono generare preoccupazione. Il loro colore blu e la loro aggregazione in grandi chiazze possono essere scambiati per macchie di petrolio. Inoltre, quando si spiaggiano, emanano un odore sgradevole tipico della decomposizione.
Tuttavia, le velelle non sono urticanti per l’uomo. Appartengono alla famiglia degli idrozoi e possiedono cnidocisti, organi urticanti utilizzati per catturare le prede, ma questi non sono in grado di penetrare la pelle umana.
Arpal, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Liguria, monitora la presenza di velelle nell’ambito della Strategia Marina, una direttiva europea che mira a tutelare l’ambiente marino. Il monitoraggio avviene ogni due mesi lungo quattro transetti stabiliti tra le 3 e le 12 miglia nautiche dalla costa.
I dati raccolti da Arpal includono coordinate, data, ora, condizioni meteo-marine, specie osservate, abbondanza, densità e tipo di aggregazione. Questi dati vengono poi trasmessi al Ministero dell’Ambiente insieme ad altri parametri rilevati.
L’anticipo della comparsa delle velelle in Liguria potrebbe essere un indizio di cambiamenti climatici o di altri fattori ambientali. È importante monitorare la situazione per comprendere l’evoluzione del fenomeno e le sue potenziali implicazioni sull’ecosistema marino e sulle attività umane.
Crediti immagini: ARPA Liguria
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