In questo momento, in cui l’attenzione è fortemente concentrata sul tema della pandemia, è necessario non dimenticare gli altri importanti problemi di sanità pubblica, ma anzi, trarre spunto da questa nuova realtà per ampliare sempre di più la nostra visuale verso il tema della “One Health”.
Infatti la pandemia da Covid-19 ci ha mostrato chiaramente gli effetti delle perturbazioni ambientali nell’emergenza di nuovi patogeni, ma anche le immagini di un mondo nel quale il blocco delle attività umane ha reso più pulita l’aria e limpida l’acqua e dove gli animali hanno conquistato spazi nelle città.
Questo scenario irreale ci deve ricordare la necessità di aumentare i nostri sforzi per proteggere l’ambiente e ridurre l’inquinamento. Gli studiosi ed i professionisti coinvolti nella tutela dell’ambiente. e della salute sono in prima linea in questa sfida: essi hanno e possono sviluppare le conoscenze necessarie per valutare e gestire i rischi ambientali nell’ottica della “One Health”, ma questo richiede lo sforzo di integrare le competenze fra diverse discipline, per essere in grado di analizzare e comparare pericoli diversi (per esempio chimici e microbiologici) per compiere scelte più informate. È inoltre fondamentale trasferire conoscenze ai decisori ed al pubblico, che sono i veri promotori dei cambiamenti.
La terza “International Electronic Conference on Environmental Research and Public Health. Public health issues in the context of Covid 19 pandemic” che si terrà online dal 25 novembre al 9 dicembre è un’occasione importante per confrontarsi su temi ambientali legati alla salute. L’iscrizione è gratuita e, oltre agli abstract, alcuni lavori scelti saranno poi pubblicati su un numero speciale dell’International Journal of Environmental Research and Public Health.
Nella sessione su ”Esposizione ambientale e salute” verranno presentati studi sui rischi ambientali dovuti a fattori chimici, fisici e biologici nel contesto dei cambiamenti prodotti dalla Covid-19.
Gli argomenti includeranno l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, i rifiuti, inclusi quelli derivanti da attività sanitarie, i liquami, con il particolare aspetto della sorveglianza epidemiologica, i cambiamenti climatici, ed altre tematiche emergenti, come la necessità di comparare diverse tipologie di rischio per effettuare scelte appropriate di gestione ambientale.
La pandemia ci sta mostrando con chiarezza che spesso la gestione di un tipo di rischio configge con quella di un altro, come ad esempio per l’uso dei disinfettanti, o per lo smaltimento dei rifiuti. Il confronto su questi temi in un’ottica multidisciplinare sarà utile a creare connessioni per trovare soluzioni.
c.s.
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